E’ arrivato il momento del restyling di metà carriera per la Mini Countryman, il modello più grande di casa Mini. Negli ultimi anni le vendite, in tutte le sue varianti, sono cresciute in modo esponenziale e oggi la Countryman incide sui volumi del marchio per il 30%. Di conseguenza, per il restyling è stato scelto il filone della continuità, per non perdere quelle caratteristiche che fino ad oggi hanno contribuito al successo del modello.
Piccoli interventi estetici
I ritocchi hanno interessato un po’ tutta la vettura, senza però stravolgere le proporzioni originali. Davanti cambia il disegno dei gruppi ottici a Led e le prese d’aria si fanno più pronunciate, dando all’insieme un carattere più deciso. Dietro, invece, si aggiorna il design dei fari, che ora sfoggiano la trama della bandiera inglese. Nuovo anche il paraurti, con elementi verticali che riprendono le forme delle prese d’aria anteriori.
Piccoli interventi hanno interessato anche gli interni. Qui la novità più importante è rappresentata dal debutto del quadro strumenti digitale, offerto come optional. Si tratta dello stesso modello utilizzato sulla Cooper elettrica e sulla potente John Cooper Works GP, ma qui ha una grafica dedicata.
Benzina, Diesel o plug-in
Piccoli aggiornamenti arrivano anche dal fronte propulsori. Ora tutti i motori sono stati aggiornati per rispettare la vigente omologazione Euro 6 d-Temp. Per questo motivo, tutte le unità a benzina sfruttano ora il filtro antiparticolato, mentre i Diesel adottano l’Scr con AdBlue. La gamma dei benzina è attualmente composta dalla One da 102 CV, la Cooper da 136 CV e la Cooper S da 178 CV. Per chi preferisce i motori a gasolio troviamo invece la One D da 116 CV, la Cooper D da 150 CV e la Cooper SD da 190 CV.
Al top dell’offerta si posiziona la Mini Cooper SE Countryman ALL4, ovvero la variante plug-in da 220 CV, che grazie alla batteria da 9,6 kWh è in grado di percorrere fino a 61 km in modalità completamente elettrica.