Uno dei tanti modi per abbassare le emissioni di CO2 è il recupero e riciclo della plastica abbandonata in mare: la sua trasformazione in materia prima da impiegare nelle auto di nuova produzione porta numerosi benefici, all’ambiente e anche alle stesse case automobilistiche. La filiera del riuso della plastica è diventata un nuovo business, data la mole impressionante di materiale recuperato in ciascuna campagna di raccolta dal fondo di mari e oceani. Al punto che, già da alcuni anni, marchi come Seat, Hyundai e Volvo usano il nylon ricavato dalla plastica riciclata per i tessuti e i rivestimenti delle nuove vetture e partecipano attivamente o sostengono in maniera diretta iniziative di recupero di rifiuti da spiagge e fondali marini.
Hyundai è la casa automobilistica maggiormente impegnata nelle campagne di recupero: nell’aprile di due anni fa ha dato il via alla collaborazione con la ONG Healthy Seas promuovendo un evento pilota che ha visto una squadra di volontari e sommozzatori coordinati da associazioni ambientaliste ripulire quattro spiagge e due fondali sull’isola greca di Itaca. Dalla partnership fra Hyundai e la ONG, nel corso del 2021, sono scaturite 11 campagne di recupero e pulizia in sette Paesi europei, con il coinvolgimento di più di 70 sommozzatori e decine di volontari: incredibili i numeri finali, con la raccolta di circa 78 tonnellate di reti da pesca e gabbie per granchi e aragoste, oltre a bottiglie di plastica, pneumatici e altri rifiuti sintetici e metallici presenti in mare.
La seconda vita della plastica
Le reti da pesca, che tristemente abbondano nei fondali marini a ogni latitudine, rappresentano la risorsa più importante dalla quale si ricava il filato di nylon ecologico Econyl, un brevetto del colosso italiano Aquafil, che è anche tra i fondatori della ONG Healthy Seas. L’impresa nostrana ha anticipato i tempi ed è impegnata nell’economia circolare già a partire dal 1965, con la produzione di oggetti e indumenti ricavati da plastica riciclata.
L’Econyl ha esordito a bordo di una Hyundai due anni fa con i tappetini ecologici disponibili al lancio della Ioniq 5, apripista alla nuova famiglia di auto elettriche che hanno l’obiettivo della sostenibilità a 360° e per raggiungerla impiegano anche materiali meno impattanti per l’ambiente. Ai tappetini c’è da aggiungere la realizzazione dei rivestimenti dei sedili con lo stesso tessuto sia per la Ioniq 5 che per la Ioniq 6.
I benefici per l’ambiente e per l’industria
Impiegare materiali riciclati, sia di plastica che di altra natura, si ripercuote direttamente sull’ambiente e indirettamente anche sull’industria. Il loro recupero libera mari e oceani da rifiuti dannosi per la flora e la fauna: secondo le stime degli esperti, ogni anno circa 600.000 tonnellate di reti da pesca vengono disperse in acqua, uccidendo migliaia di pesci, tartarughe e mammiferi. In più l’impiego di materiali riciclati riduce anche le attività di estrazione delle materie prime nuove, concorrendo a semplificare la filiera e ad abbattere le emissioni, specialmente quelle di CO2, di tutta la catena produttiva.
Le campagne di sensibilizzazione e prevenzione
Prevenire e sensibilizzare sono altri due aspetti fondamentali della partnership fra le ONG e case automobilistiche come Hyundai, che non si limitano solo alle campagne di recupero dei rifiuti. Fra le iniziative spiccano le collaborazioni dirette con i pescatori per incentivare lo smaltimento a terra delle vecchie reti da pesca ed evitare in questo modo che vengano perse o gettate in mare; il loro coinvolgimento in prima persona nella pulizia delle coste durante i periodi di inattività e le campagne di educazione al rispetto dell’ambiente portate avanti nelle scuole.