I bus a guida autonoma diventano realtà in Italia. Per la prima volta nel nostro Paese è stata autorizzata la sperimentazione su strada di una flotta di navette senza conducente. La novità è stata possibile grazie alla “sandbox”, la normativa che permette a start-up, imprese, università e centri di ricerca di sperimentare progetti innovativi attraverso una deroga temporanea alle norme vigenti.
I primi test saranno effettuati a Torino all’interno del programma “Sperimentazione Italia” grazie alla collaborazione tra il Dipartimento per la trasformazione digitale, il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili.
Nuove norme in caso di successo
I dati della sperimentazione ricoprono un’importanza fondamentale: se la novità dovesse funzionare, sarà possibile proporre una modifica normativa per consentire l’estensione su tutto il territorio nazionale dei test. Il permesso a far circolare su strada le navette a guida autonoma è stato concesso al Gruppo Torinese Trasporti (GTT) in ambito del progetto Show, finanziato dal programma europeo Horizon2020, che mira a favorire la transizione verso un trasporto urbano a guida autonoma efficace e sostenibile.
Sperimentazione divisa in due fasi
I test si svolgeranno in due fasi distinte. La prima, una pre-demo, sarà portata avanti fra marzo e aprile e avrà il compito di provare il veicolo in condizioni reali, ma senza passeggeri a bordo. Verranno formati gli operatori, che saranno sempre presenti sul mezzo. La seconda fase, che durerà cinque mesi, inizierà a maggio con l’apertura del servizio ai cittadini e prevede l’impiego di due navette a guida autonoma in un percorso di circa 5 km nella zona dei presidi ospedalieri della Città della Salute e della Scienza. Gli utenti avranno la possibilità di prenotare il trasporto gratuito con un’app dedicata: la navetta li farà salire a bordo alle fermate e agli orari richiesti.
Dopo Torino sarà la vota di Roma
Un progetto simile è stato annunciato anche a Roma: la partenza è prevista per la fine dell’anno, dopo la conclusione dei test a Torino, e si svolgerà nel quartiere EUR su brevi tragitti. La sperimentazione romana fa parte del piano Maas (Mobilty as a Service), istituito con l’obiettivo di facilitare gli spostamenti dei cittadini con mezzi pubblici e privati nelle città italiane, sia nella fase di viaggio sia durante la prenotazione e il pagamento dei servizi di mobilità.
Le caratteristiche tecniche della navetta
Stando alle prime informazioni e alle immagini divulgate dal Mims, la protagonista della sperimentazione dovrebbe essere la navetta Navya Shuttle. Il veicolo, che presto vedrà una seconda generazione, era già stato svelato due anni fa alla presentazione del progetto a Roma e a Torino ed è stato utilizzato anche nella partnership con Tim.
Navya Shuttle è in grado di circolare in totale autonomia lungo un tragitto pre-mappato da lei stessa ed è capace di individuare ostacoli e regolarsi di conseguenza. È dotata di un motore elettrico che assicura un’autonomia di circa otto ore; mentre la velocità è limitata a 35 km/h. Il tutto avviene in completa autonomia attraverso il veicolo e la centrale operativa di controllo che si trova a Lione. Per adesso la sicurezza è garantita, per legge, da un operatore a bordo che può prendere il controllo del veicolo in qualsiasi momento.