08Auto a guida autonoma, un sogno o una realtà che sta per concretizzarsi? Sono molti, infatti, i costruttori che stanno scommettendo su questa tecnologia, ma le normative dei singoli Paesi, spesso, non viaggiano allo stesso ritmo dell’evoluzione tecnologica.
Se pensate che l’auto a guida autonoma sia una conquista recente vi sbagliate di grosso. Bisogna infatti tornare indietro a quasi 100 anni fa per risalire al primo esempio di auto senza conducente, la Linrrican Wonder. Si è dovuto attendere poi fino al 1985 per ammirare un prototipo realizzato dalla General Motors, la Firebird III, dotato di guida autonoma, mentre l’anno successivo è stata la Mercedes a presentare il furgone VaMoRs, in grado di guidare senza l’ausilio del conducente attraverso la rielaborazione di dati esterni captati da telecamere e sensori.
Nel 1994 sempre la Casa tedesca ha presentato i modelli Vamp e Vita-2 ed ha testato la guida autonoma facendo percorrere ai due mezzi mille chilometri su un’autostrada di Parigi a tre corsie arrivando a toccare 130 Km/h, mentre nel 1998 è Alberto Broggi, dell’Università di Parma, a realizzare Argo, una Lancia Thema modificata in grado di percorrere quasi duemila chilometri in sei giorni in completa autonomia.
Gli anni più recenti hanno visto poi varie Case quali General Motors, Ford, Volkswagen, Mercedes-Benz, Audi, Toyota, Nissan, Volvo e Bmw, Google e Tesla stringere alleanze ed impegnare ingenti risorse nello sviluppo della guida autonoma.
Il funzionamento delle auto a guida autonoma è demandato interamente alla tecnologia. Per fare in modo che il conducente non intervenga sui comandi è presente un software che, in collaborazione con telecamere e sensori, riesce a “vedere” le altre autovetture ed eventuali ostacoli, quindi rallenta, accelera ed effettua anche sorpassi intervenendo su motore e freni. Il sistema è presieduto da GPS, radar e da 12 sensori a ultrasuoni per intercettare qualsiasi cosa si muova intorno alla macchina fino ai 5 metri
Quando si parla di guida autonoma si deve tenere a mente che esistono differenti livelli, dallo zero al quinto, con i quali si identificano i sistemi di assistenza alla guida in grado di intervenire in caso di mancato input del conducente.
Livello 0 | Occorre sia l’attenzione costante del guidatore sia l’esecuzione, di tutte le manovre di guida. Il sistema avverte soltanto il driver di eventuali malfunzionamenti o situazioni di pericolo |
Livello 1 | L’automobile prende alcune iniziative: imprime accelerazioni laterali (sterzando) o longitudinali (frenando/accelerando); il guidatore deve comunque prestare costantemente attenzione |
Livello 2 | L’automobile è in grado di azionare, in alcuni casi (come gli incidenti), sia lo sterzo sia l’acceleratore e il freno. Il guidatore deve comunque essere pronto ad intervenire |
Livello 3 | L’automobile è in grado di azionare sia lo sterzo sia l’acceleratore e il freno. L’automobile monitora l’ambiente circostante ma il guidatore deve comunque essere pronto ad intervenire |
Livello 4 | Il guidatore può delegare totalmente al veicolo la guida in situazioni definite. La presenza del guidatore è sempre richiesta ma è più di controllo che di backup in caso di emergenza |
Livello 5 | Completa autonomia. L’automobile riesce ad affrontare tutte le situazioni e non è richiesta la presenza del guidatore. Questo scenario potrebbe rivoluzionare le abitudini di guida. |
Uno dei maggiori problemi relativi alla diffusione delle auto a guida autonoma è dato dalla lentezza con la quale i vari Paesi stanno adattando le proprie leggi a questa tecnologia. Il problema di fondo deriva dal comprendere chi debba ritenersi responsabile in caso di incidente.
Il nostro Codice della Strada al momento non ha disciplinato questa materia, e probabilmente passerà ancora parecchio tempo prima che si arrivi ad una svolta in tal senso, mentre in Inghilterra il ministero dei Trasporti sta lavorando ad una modifica del Codice della Strada che permetterà alle vetture dotate del sistema Alks (Automated Lane Keeping System) di essere definite a guida autonoma. Secondo i piani stabiliti dal dipartimento dei Trasporti, i proprietari di auto dotate di Alks saranno legalmente autorizzati a lasciare che la loro auto guidi da sola sulle autostrade a velocità fino 60 km/h.
Una delle Case che sta seriamente spingendo sulla guida autonoma è Tesla. Il costruttore americano, diventato punto di riferimento nel mercato delle elettriche, ha sempre creduto in questa tecnologia dotando le proprie vetture di Autopilot. Elon Musk ha di recente affermato che entro la fine del 2021 tutte le Tesla potranno godere del Livello 5 di guida autonoma. Bisogna però capire se i vari Paesi saranno pronti entro l’anno a legiferare in materia.
Meno notizie in merito, invece, si hanno da Google che ha sviluppato il progetto Waymo, ma gli amministratori della società californiana credono fortemente in questo mercato e di recente hanno anche attaccato Tesla affermando come il dispositivo dell’azienda di Musk non sia un vero e proprio sistema di guida autonoma, quanto di assistenza alla guida che richiede sempre la vigilanza del conducente. Vedremo nei prossimi anni chi avrà ragione.
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Scorrendo i listini si possono trovare già adesso in commercio numerose auto dotate di guida autonoma. Ovviamente non parliamo di vetture in grado di guidare senza l’intervento del conducente, ma di mezzi dotati di ADAS di Livello 2 o superiore. Ecco due esempi:
- Audi A8
- Tesla Model 3
Audi A8: l’ammiraglia tedesca si fa notare su strada non solo per il suo design elegante, ma anche per un concentrato di tecnologia da far impallidire i rivali. I tecnici della Casa tedesca avevano a lungo studiato anche sistemi di guida autonoma di Livello 3, ma hanno di recente gettato la spugna alla luce dei ritardi dei vari Paesi nel legiferare in materia.
Tesla Model 3: la vettura elettrica può contare su otto videocamere che forniscono una visibilità a 360 gradi attorno all’auto in un raggio di 250 metri e dodici sensori a ultrasuoni che consentendo il rilevamento di oggetti duri e morbidi. Il sistema radar fornisce ulteriori dati sull’ambiente circostante su una lunghezza d’onda in grado di vedere attraverso la pioggia forte, la nebbia, la polvere e persino al di là delle auto precedenti.
Cose da sapere
Come funzionano le auto a guida autonoma?
Per fare in modo che il conducente non intervenga sui comandi è presente un software che, in collaborazione con telecamere e sensori, riesce a “vedere” le altre autovetture ed ostacoli, quindi rallenta, accelera ed effettua anche sorpassi. Il sistema è presieduto da GPS, radar e da 12 sensori a ultrasuoni per intercettare qualsiasi cosa si muova intorno alla macchina fino ai 5 metri.
Quali sono i livelli di guida autonoma?
Esistono differenti livelli, dallo zero al quinto, con i quali si identificano i sistemi di assistenza alla guida in grado di intervenire in caso di mancato input del conducente.
Cosa dice il Codice della Strada sulle auto a guida autonoma?
Il nostro Codice della Strada al momento non ha disciplinato questa materia, e probabilmente passerà ancora parecchio tempo prima che si arrivi ad una svolta in tal senso, mentre in Inghilterra il ministero dei Trasporti sta lavorando ad una modifica del Codice della Strada che permetterà alle vetture dotate del sistema Alks di essere definite a guida autonoma.
Quali sono le auto a guida autonoma in commercio?
Scorrendo i listini si possono trovare già adesso in commercio numerose auto dotate di guida autonoma. Ovviamente non parliamo di vetture in grado di guidare senza l’intervento del conducente, ma di mezzi dotati di ADAS di Livello 2 o superiore, come l’Audi A8 e la Tesla Model 3.