La Nissan Micra non solo è la prima giapponese in assoluto a ricevere il premio di “Auto dell’anno” (che fa il paio con il “World car 1993”), ma è anche la prima vettura del Paese del Sol Levante che riesce nell’impresa di imporsi nel mercato europeo e di far crollare il muro di scetticismo fuori dai confini nazionali nei confronti delle auto orientali. Il trionfo della Micra si concretizza grazie all’estetica accattivante, alle soluzioni tecnologiche e ai sistemi di sicurezza inediti per un’utilitaria e acquista ancora più valore, in quanto arriva in un segmento in cui le case automobilistiche del vecchio continente sono lanciatissime da anni, con modelli di grande successo come Ford Fiesta, Renault Clio, Fiat Uno, Fiat Punto, Volkswagen Polo e Opel Corsa.
Corre l’anno 1992 quando la seconda generazione della piccola giapponese cambia gli equilibri nel Vecchio Continente, anche se la storia della Micra parte da più lontano, dal 1982 per la precisione, e si conclude nel 2022.
La prima generazione passa quasi inosservata
La prima Nissan Micra debutta sul mercato giapponese nel 1982 in sostituzione della Cherry; in Europa arriva l’anno successivo e nel Nord America nel 1984; mentre le vendite in Italia iniziano molto più tardi, nel 1990, con la sola versione con motore 1.2, carrozzeria 3 e 5 porte e il solo allestimento SLX. Le linee squadrate seguono le tendenze di quegli anni: la piccola utilitaria è oggetto di due aggiornamenti estetici, il primo nel 1985 e il secondo nel 1989, ma le forme anonime caratteristiche di tante vetture giapponesi di quel periodo, penalizzano le vendite in Italia e in Europa.
Con la seconda serie cambia tutto
La seconda generazione, datata 1992, segna una netta discontinuità con il passato: le forme squadrate lasciano il posto a un design più moderno, razionale e attraente che consente di coniugare dimensioni ridotte e ottimi spazi interni. La nuova Micra è la prima a essere prodotta anche in Europa, nell’impianto inglese di Sunderland, ed è pensata per soddisfare maggiormente le esigenze degli automobilisti europei: in soli 3,72 metri di lunghezza per 1,44 di altezza e 1,59 di larghezza riesce a offrire una buona abitabilità anche a chi viaggia nei sedili posteriori e un bagagliaio da 206 litri che diventano 960 abbattendo i sedili di dietro. La linee fresche e la caratteristica forma “a bombetta” della carrozzeria fanno il resto, attirando gli automobilisti più e meno giovani e il pubblico femminile. Un altro punto a favore dell’utilitaria giapponese è la disponibilità della versione a 5 porte, opzione non comune a tutte le piccole auto in quegli anni.
Grinta e affidabilità grazie ai motori a 16 valvole
La Micra si distingue anche per i propulsori benzina, tutti a 16 valvole, in grado di garantire prestazioni più vivaci con piccole cilindrate. Al momento del debutto la gamma motori è composta dal 1.0 da 54 CV, che consente all’utilitaria di raggiungere i 150 km/h, e dal 1.3 da 75 CV che tocca i 170 km/h, con percorrenze dichiarate dal costruttore giapponese tra i 15 e i 16 km/litro. I due propulsori sono disponibili anche con il cambio automatico a variazione continua CVT, allo stesso prezzo del manuale: con questa soluzione aumentano leggermente accelerazione e consumi, in cambio di un comfort maggiore, soprattutto in città.
Tecnologie insolite per un’utilitaria
Come detto il successo per la Micra è immediato: al premio di “Auto dell’Anno 1993” (ottenuto con 338 punti, il punteggio più elevato degli ultimi tre anni), la prima giapponese a conquistare il prestigioso titolo, fa seguito quello di “World Car 1993”, assegnato da un’altra giuria internazionale. La popolarità della Micra non è dovuta solo all’aspetto giovanile e simpatico: dietro alle linee semplici e arrotondate, che hanno conquistato il cuore di tantissimi automobilisti, si nasconde un’offerta di sistemi di sicurezza e di tecnologia che le dirette concorrenti dell’epoca si sognano. La piccola giapponese propone, di serie o come optional a seconda dell’allestimento, soluzioni come aria condizionata, vetri elettrici, cinture di sicurezza con pretensionatore, chiusura centralizzata e ABS, che in molte vetture di segmento B, lo stesso della Micra, non sono disponibili neanche a pagamento.
I restyling portano anche la versione diesel
Nel ’97 giunge il primo e più importante restyling, che riguarda principalmente il frontale, con due griglie “a foglia” e nuovi fari; mentre l’anno successivo è l’ora del motore diesel aspirato da 1,5 litri e 57 CV, che garantisce prestazioni simili al 1.0 benzina con cambio CVT (150 km/h e scatto da 0 a 100 km/h in 19 secondi) ma con consumo dichiarato di un litro ogni 20 km. Otto anni dopo il debutto, nel 2000, la Micra è oggetto di un altro aggiornamento, con nuovi allestimenti e un ritocco leggero alle finiture esterne e interne. Le novità principali interessano i motori benzina, con il 1.0 che sale a 60 CV, ma perde l’opzione del cambio automatico CVT, che continua a essere disponibile per il nuovo 1.4 16V da 82 CV.
Nel 2002 arriva la terza generazione
Dopo dieci anni la Micra di seconda generazione lascia il posto all’erede, che nasce sulla piattaforma condivisa con la Renault (la stessa di Cube, Note, Clio e Modus) a seguito dell’Alleanza Renault-Nissan: la nuova utilitaria presenta linee sempre curve ma più avveniristiche. In Italia continua il successo della piccola giapponese, specialmente nella versione 1.5 dCI da 82 e 86 CV (con motore di origine Renault), che unisce bassi consumi e una potenza notevole che permette una guida anche sportiva, grazie all’adozione del turbo con intercooler. Nel 2007 arriva un restyling che interessa il paraurti anteriore, la mascherina e i poggiatesta anteriori; mentre l’anno successivo debutta la Micra EcoRDS alimentata a benzina e GPL e allestita sulla base della motorizzazione 1.2 da 80 CV.
Le ultime due generazioni prima dei saluti
Il sipario sulla quarta generazione della Micra si alza al Salone di Ginevra del 2010: questa versione ha ancora le dimensioni compatte da citycar anche se rispetto alla serie precedente cresce di qualche centimetro sia in lunghezza che in altezza e larghezza. Inizialmente viene venduta in Europa solo con il motore benzina da 1.198 cm cubici aspirato a 3 cilindri in linea da 80 CV, affiancato nel 2011 dal 1.2 a 3 cilindri DIG-S sovralimentato da 98 CV; mentre per quanto riguarda la sicurezza offre di serie su tutti i modelli ABS, 6 airbag, poggiatesta attivi anteriori e posteriori, ESP, TCS e cruise control/limitatore della velocità.
Nel 2017 debutta la quinta e ultima generazione, che metterà definitivamente fine alla carriera della Micra nel 2022. Ha dimensioni più generose, un nuovo design sia esterno che interno ed è sviluppata sulla piattaforma Nissan V-platform: è assemblata a Flins, in Francia, nella stessa fabbrica della Clio, con cui condivide i motori, sempre di origine Renault. Torna la versione a gasolio, con motore 1.5 litri turbodiesel a quattro cilindri da 90 CV, affiancata da due versioni a benzina, una con motore 0.9 litri a tre cilindri turbo da 90 CV e una con motore 1.0 aspirato da 70 CV.