Gomorra, Romanzo Criminale, 1992, L’amica geniale: negli ultimi anni le serie tv italiane hanno conquistato milioni di spettatori e fatto parlare di sé per la grande qualità delle storie e delle ambientazioni.
I più attenti avranno notato, accanto ai protagonisti delle storie che ci hanno tenuti incollati allo schermo, delle compagne silenziose, ma altrettanto importanti: le automobili che accompagnano i personaggi.
Ecco quindi una lista delle 10 auto più belle delle serie tv italiane: e tu, quante ne hai riconosciute?
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Suburra è la prima serie televisiva italiana originale distribuita da Netflix: ispirata all’omonimo film del 2015 e al romanzo di Giancarlo De Cataldo e Carlo Bonini, la serie è ambientata a Roma e vede Chiesa, politici corrotti e criminalità organizzata scontrarsi in una violenta lotta per il controllo del litorale di Ostia. Tra i protagonisti c’è Aureliano Adami, interpretato da Alessandro Borghi, secondogenito della famiglia criminale Adami: sempre in contrasto con il padre, è un mix di ambizione, violenza e rabbia.
Nella prima stagione della serie, Aureliano guida una nera Jeep Wrangler Unlimited, l’auto che più di tutte incarna l’emblema del fuoristrada duro e puro. Un’auto che, dal suo debutto nel 1941, ha saputo mantenere inalterato il suo fascino, rinnovandosi di generazione in generazione con un design spigoloso e virile che si adatta perfettamente al carattere di Aureliano.
Decisamente diversa l’auto guidata dall’altro protagonista di Suburra, Alberto “Spadino” Anacleti, intrepretato da Giacomo Ferrara. Spadino appartiene alla famiglia Anacleti, di etnia sinti, dedita allo strozzinaggio. Fratello minore del boss del clan, Manfredi, Spadino è oppresso dalla famiglia, alla quale nasconde la propria omosessualità, rifiutando di sottomettersi ad alcune tradizioni.
Nella prima stagione, vediamo spesso Spadino a bordo di una Lamborghini Murcielago Roadster: si tratta dell’auto protagonista dell’incontro con Teo, altro ragazzo omosessuale che Spadino sarà costretto ad uccidere per evitare che riveli il suo segreto al clan.
L’auto sportiva della casa italiana, già utilizzata nel film Batman Begins (e non è un caso, visto le somiglianze tra il personaggio di Spadino e quello di Pinguino), promette prestazioni invidiabili: la potenza massima di 580 Cv lancia la Murcielago Roasdter a quasi 320 km/h e fino ai 100 orari in 3,8 secondi.
Come Suburra, anche la serie Romanzo criminale è basata sull’omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo: si tratta del secondo adattamento del libro, dopo il film diretto da Michele Placido, che ha collaborato anche alle serie come consulente artistico.
La serie è ambientata nella Roma degli anni 70 e racconta le vicende di un gruppo di criminali che, dal 1977 al 1992, ha quasi dominato la Capitale. Tra amori, affari, faide e rancori si ripercorre in parte la vera storia della banda della Magliana e dei suoi protagonisti: tre giovani malavitosi che si accordano per formare una banda criminale che in poco tempo assume il controllo assoluto del traffico di droga. Il Libanese, il Freddo e il Dandi sono i protagonisti di questa storia, raccontata in modo inedito dai cattivi, dagli sbandati: i protagonisti sono gli anti eroi per eccellenza.
Personaggio affascinante, istintivo e determinato, il Libanese è il capo e il fondatore della banda della Magliana. Nella serie è interpretato da Francesco Montanari: è lui il vero motore e leader della banda, quello con un sogno e una visione a lungo termine, capace di raccogliere sotto a sé gli uomini migliori.
Il Libanese guida diverse auto, sempre più costose man mano che la banda prosegue nella sua scalata al potere, ma non possiamo non ricordare la sua Porsche 911 Cabrio, che rappresenta una delle poche imprecisioni storiche in una serie altrimenti quasi perfetta: la Porsche 911 guidata dal Libano infatti non uscirà prima del 1983, mentre le vicende narrate si svolgono quasi tutte prima del 1980.
La Porsche 911 presentava standard di sicurezza elevatissimi per l’epoca e un design d’avanguardia caratterizzato dall’originale tetto asportabile e ripiegabile, che poteva essere riposto nel bagagliaio anteriore. Inoltre, i motori della Porsche 911 potevano essere alimentati con benzina a ridotto numero di ottani ed erano quindi meno inquinanti, pur mantenendo la notevole potenza di 130 cv.
Un altro dei protagonisti indiscussi di Romanzo Criminale è il Dandi, interpretato da Alessandro Roja. Miglior amico di infanzia del Libanese, avrà un ruolo fondamentale nell’intreccio. Ambizioso, egoista, vanesio e spietato, il Dandi ama il lusso: è il membro della banda che possiede più automobili in assoluto.
Il suo amore per il lusso si riflette magnificamente nella Lancia Fulvia HF Coupè azzurra, un’auto allo stesso tempo elegante e sportiva che ha goduto di un grande successo commerciale, sia per la bellezza delle sue linee che per le numerose vittorie rally di cui è stata protagonista. Una vera e propria berlinetta sportiva, dall’aspetto raffinato, a due posti più due e con finiture curatissime, come la plancia rivestita in vero legno.
Gomorra è una serie tv italiana distribuita da Sky Italia e liberamente ispirata al libro omonimo di Roberto Saviano. Ambientata nella periferia di Napoli, la serie racconta le vicende di camorristi e spacciatori di droga in un contesto dominato dalle organizzazioni criminali, che spesso si ramificano nel mondo degli affari e della politica.
La vita del camorrista è vorticosa e violenta: le automobili devono essere di lusso, ma senza dare troppo nell’occhio. Devono essere grandi, ma anche veloci, per dileguarsi ogni volta che serva.
Ecco quindi che nel primo episodio della prima stagione Ciro Di Marzo, uno dei protagonisti della serie interpretato da Marco D’Amore, guida una Volkswagen Tuareg di prima generazione, mentre insieme al compagno De Rosa si reca a casa della madre di Salvatore Conte per una spedizione punitiva.
Sempre nella prima stagione, Genny Savastano, altro protagonista interpretato da Salvatore Esposito, guida una Alfa Romeo 156 quando viene coinvolto per la prima volta negli affari loschi del padre Pietro Savastano. Il boss camorrista guida invece una Mercedes classe E, auto in cui viene sorpreso dalla polizia e quindi arrestato per detenzione di stupefacenti.
In Gomorra anche le due ruote meritano però una menzione speciale: ogni ragazzo ha uno scooter di bassa cilindrata ma sogna le grandi moto da corsa, come la Yamaha R6 guidata da Genny o la Triumph Speed Triple di Ciro.
Finora abbiamo visto serie tv in cui i protagonisti erano i criminali: spietati, violenti, alla guida di auto spesso di lusso.
Con Montalbano cambiamo completamente punto di vista: il protagonista questa volta è dalla parte della legalità. La serie, trasmessa dalla Rai e tratta dai romanzi di Andrea Camilleri, racconta le vicende del commissario Salvo Montalbano nell’immaginaria cittadina siciliana di Vigata: in ogni episodio Montalbano, interpretato da Luca Zingaretti, è alle prese con crimini di mafia, omicidi e rapimenti, che riesce a risolvere grazie ad uno spiccato acume investigativo e un profondo intuito.
Salvo Montalbano è un personaggio amato e potente, perché è facile per lo spettatore immedesimarsi nei suoi vizi e nelle sue debolezze, al suo essere al contempo schivo e appassionato, burbero e generoso, allergico alle gerarchie e fedele servitore dello Stato. Un uomo in fin dei conti normale, al quale Camilleri ha affidato un’automobile scelta da milioni di italiani e che è entrata di diritto nell’iconografia del nostro Paese: la Fiat Tipo.
Montalbano guida infatti una Tipo DGTprima serie grigia, prodotta tra il 1988 e il 1991: è l’auto con la quale Fiat rispose alla Volkswagen Golf, dotandola di una strumentazione digitale notevole, composta da contagiri, chiusura centralizzata, vetri elettrici anteriori e pannello di controllo. Altra caratteristica fondamentale della Fiat Tipo sono le sospensioni a ruote indipendenti, fondamentali per muoversi nelle contrade che circondano Vigata e nelle dissestate strade di campagna siciliane.
Dall’assolata Sicilia torniamo nella caotica Napoli con L’amica geniale, serie televisiva italo-statunitense tratta dall’omonima quadrilogia di Elena Ferrante. La serie racconta lo speciale legame di amicizia, ma anche rivalità, che unisce Elena Greco e Raffaela Cerullo, Lenù e Lila, due bambine che crescono negli anni Cinquanta in un rione di Napoli. La storia seguirà le due protagoniste dall’infanzia fino all’età adulta, e ripercorre la storia d’Italia, il dopo guerra, gli anni 60 del Boom, attraverso gli occhi di chi è stato quasi sempre in seconda fila, spesso spettatore: le donne.
Lenù e Lila vivono la loro infanzia e adolescenza nel rione Luzzatti, alla periferia est di Napoli: in questo microcosmo si condensa l’Italia intera, a partire dalle differenze sociali e di reddito tra gli abitanti dello stesso quartiere. Da una parte povertà, dall’altra ricchezza, spesso ostentata. E il simbolo della ricchezza e del potere sono spesso le automobili: la Fiat 1500 S Cabriolet guidata da Stefano Carracci, rampollo di una delle famiglie più importanti e temute del rione, è un esempio perfetto.
La Fiat 1500S Cabriolet è un’auto dal gusto elegante ed europeo, caratterizzata da una carrozzeria molto classica raffinata disegnata da Pininfarina e un motore bialbero OSCA capace di erogare fino a 80 cv e freni anteriori a disco.
Nata da un’idea di Stefano Accorsi, che ritroviamo anche tra i protagonisti della serie, 1992 racconta l’Italia a cavallo tra la prima e la seconda Repubblica, il Paese delle tangenti sulle prime pagine dei giornali e di Mani Pulite: al centro della storia c’è la vicenda nota come Tangentopoli, narrata da sei diversi personaggi, le cui storie di intrecciano tra loro e con altri volti noti dell’Italia dell’epoca.
Gli anni Novanta, però, non sono solo Tangentopoli: sono gli anni di Non è la Rai, degli zaini Invicta, dei walkman, del Commodore 64, ma anche di automobili che sono entrare definitivamente nel nostro immaginario.
Una di queste è la Porsche Carrera Cabrio guidata da Leonardo Notte, il personaggio interpretato da Stefano Accorsi, un’auto sportiva prodotta da Porsche a partire dal 1963 e ancora in produzione, seppur con notevoli cambiamenti nel corso degli anni. Un’auto dal design senza tempo e una tecnologia ispirata alle grandi vittorie in gara, sempre un passo avanti.
La Porsche guidata da Leonardo Notte è una 911 serie 964, lanciata a giugno 1989 con numerosi aggiornamenti derivati dalla Porsche 959 versione Carrera 4, a trazione integrale permanente sulle quattro ruote. Dotata di un motore con doppia accensione e 250 CV, la Porsche 911 scritturata per 1992ha un’estetica caratterizzata da un design più moderno, con l’innovativo alettone posteriore a completa scomparsa e comando elettronico.