Toyota conferma la decisione di continuare a puntare su auto ibride e a idrogeno da affiancare alle elettriche. Nel corso dell’assemblea degli azionisti, il colosso giapponese ha respinto le accuse di chi gli imputa un netto ritardo nell’allestire la gamma elettrica. Masahiko Maeda, direttore tecnico della più grande casa automobilistica al mondo, ha fatto chiarezza sulla linea aziendale. “I clienti devono poter scegliere il veicolo e non i governi di ciascuna regione” ha detto, riferendosi in particolar modo all’Europa e al divieto di vendita delle auto termiche a partire dal 2035.
Le tensioni con gli ambientalisti
Toyota resta ferma sulla propria posizione, secondo la quale sono gli automobilisti a dover dettare i ritmi del mercato e non i politici e conferma che continuerà a produrre diverse motorizzazioni senza ridurre l’offerta. Il marchio giapponese andrà avanti proponendo vetture ibride e a idrogeno che sono alla base del successo riscosso negli ultimi anni. Toyota crede molto nelle fonti di energia alternative. Oltre a Mirai, la berlina a idrogeno, il marchio ha applicato questa tecnologia negli sport motoristici e sta già lavorando su una versione a idrogeno della Corolla Cross.
La scelta ha scatenato il malumore dei gruppi ambientalisti che figurano tra gli investitori della casa giapponese. In particolare il fondo pensione danese AkademikerPension accusa Toyota di non voler abbandonare i motori termici e di far parte della lobby contro l’auto elettrica, ricevendo la secca risposta da parte del direttore tecnico Maeda che ha ribadito come “l’obiettivo del marchio sia la neutralità carbonica”. Precisazione che non ha convinto per niente il fondo danese: “Toyota ha usato il pretesto della scelta per i clienti per non rispondere alla domanda e inoltre come investitori ci aspettiamo di più nel 2022, con all’orizzonte una crisi climatica che in un futuro non troppo lontano minaccia di limitare ben più delle scelte dei clienti”.
Gamma elettrica in arrivo
Nel 2021 Toyota ha scelto di investire quasi 57 miliardi di euro nell’elettrificazione della propria gamma entro il 2030, con la metà della cifra dedicata alle elettriche pure. La casa giapponese, però, non si aspetta un grosso ritorno: stime interne parlano di 3,5 milioni di auto elettriche vendute nel 2030, circa un terzo delle immatricolazioni annue. In Europa il percorso verso l’auto elettrica è iniziato solo di recente con il lancio sul mercato della nuova bZ4X.