Tesla potrebbe concedere i propri Supercharger anche alle auto di altri marchi, partendo dall’Europa già dal mese di ottobre. L’indiscrezione apre nuovi e importanti scenari riguardo il mondo delle auto elettriche: il vecchio continente è stato scelto come test ideale per capire come procedere anche nel resto del mondo.
In Europa le auto a zero emissioni si stanno diffondendo sempre più velocemente, tanto che la rete non ce la fa a tenere il passo e rischia di non riuscire a soddisfare le esigenze dei possessori di auto elettriche. Nei 29 principali mercati europei, il rapporto tra auto elettriche e colonnine di ricarica è passato da 1,6 nel 2015 a 7,2 nel 2020. Per questo motivo l’apertura dei Supercharger a tutte le BEV rappresenta una ventata di aria fresca per tutti gli “EV driver”.
Differenze in Europa
La situazione cambia sensibilmente nelle varie nazioni: in Norvegia le auto elettriche rappresentano la maggioranza, mentre in Italia, che ha un trend al rialzo, ad agosto hanno raggiunto una quota del 5%. L’idea di Elon Musk è aprire i Supercharger a partire dai mercati in cui le elettriche sono più diffuse. La mossa, oltre a dare una mano agli automobilisti, garantirebbe guadagni da capogiro all’azienda americana che riceverebbe fondi governativi per mettere a disposizione la propria rete.
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Pro e contro della nuova strategia
Con l’apertura a tutti dei propri punti di ricarica, come abbiamo detto, Tesla aumenterà i propri guadagni, ma dall’altra parte potrebbe perdere parte del vantaggio sulla concorrenza. Tanti automobilisti hanno scelto di acquistare una vettura prodotta da Elon Musk perché era l’unica a poter offrire una infrastruttura di ricarica così capillare, potente e soprattutto dedicata.
Come funzionerà la ricarica
Connettere le altre auto ai punti di ricarica Tesla dovrebbe essere facilissimo, come ha annunciato lo stesso Elon Musk. Sarà sufficiente scaricare la nuova applicazione Tesla, recarsi al Supercharger, indicare lo stallo in cui ci si trova, collegare l’auto, aprire l’applicazione e chiedere di attivare il caricatore, indicando la quantità di elettricità desiderata. In quei Paesi che presentano problemi di compatibilità dei connettori, sono stati previsti adattatori specifici nelle stazioni di ricarica. Inoltre sarà applicato un sistema di prezzi dinamici basato su traffico e velocità di ricarica, in modo da incoraggiare sessioni più brevi.
I guadagni di Tesla
Goldman Sachs ha fatto una stima dei possibili introiti derivanti dall’apertura dei Supercharger anche alle altre auto. La banca di investimenti parla di oltre 25 miliardi di dollari l’anno, considerando le oltre 3.000 stazioni e i circa 25.000 punti di ricarica totali presenti in tutto il mondo. Bisogna considerare che la rete crescerà negli anni fino a superare i 500.000 stalli complessivi. Il calcolo dei guadagni si basa sul costo medio di ricarica di poco superiore ai 10 dollari, compresi i “rabbocchi” veloci.