Siete appassionati nostalgici delle auto che hanno segnato un’epoca e vi piacerebbe vederle tornare a sfrecciare sulle strade in versione elettrica? Oggi è possibile grazie ai restomod, una delle mode del momento. Il termine deriva dall’unione delle parole inglesi restore, che vuol dire restaurare, e modern e sta a indicare il restauro di una vettura classica con pezzi e tecnologie dei nostri giorni.
La moda ha preso piede negli ultimi due anni, ma il fenomeno esiste da almeno un decennio grazie a veri e propri artigiani che hanno iniziato a modificare le auto classiche con un tocco moderno. L’iniziativa ha riscosso sempre più successo al punto che alcune case produttrici di automobili come Jaguar e Opel hanno messo sul mercato modelli ufficiali restomod che vanno in questo modo ad affiancarsi alle creazioni di officine e preparatori privati.
Di cosa si tratta
Il restomod consiste nella revisione della meccanica, degli interni e di parte dell’estetica di un’automobile già esistente a cui aggiunge modifiche mirate e rispettose della linea originale. In altre parole è un restauro innovativo che tiene conto della tecnologia che ha compiuto passi da gigante a livello di motore, pneumatici, freni e sistemi elettronici base di sicurezza. Le restomod più evolute rinunciano al tradizionale motore endotermico per passare ad unità elettriche, ma le novità non si fermano qui. Di solito sono dotate anche di notevoli miglioramenti a livello di interni e di dotazioni moderne come l’aria condizionata, le luci a led anteriori, posteriori e interne, il sistema Abs e l’accensione elettronica senza dimenticare l’autoradio con connessione bluetooth con tanto di caricatori per device portatili. Sono tantissime le auto storiche restaurate in chiave moderna e con motore elettrico, dalla Panda, alla Mini passando per Maggiolino e 500. Di seguito alcuni esempi.
Alfa Romeo Giulia GT Electric
Tra le vetture restomod opera di privati è doveroso citare la Giulia GT Electric, che riprende la mitica Alfa Romeo Giulia GT Junior, variante della Giulia a due porte, costruita fra il 1963 e il 1975. La nuova creazione dell’azienda veneta Totem Automobili ha un’autonomia dichiarata di 320 km e può contare su 518 CV di potenza massima e 940 Nm di coppia, per uno 0-100 in soli 3,4 secondi. Il propulsore elettrico è alimentato da un pacco batterie da 50,4 kWh raffreddato a liquido, con un peso di 350 kg. Contenuto e forma restano gli stessi della Giulia GT originale, anche se la nuova carrozzeria è in carbonio. Il telaio è stato riprogettato: la versione elettrica è dotata di sospensioni Bilstein regolabile di tipo McPherson all’anteriore e multilink al posteriore. I fari sono a led e il posteriore prevede gruppi ottici rotondi al posto di quelli rettangolari originali.
Volkswagen eKäfer
Non poteva certo mancare eKäfer (eMaggiolino tradotto in italiano), il restomod che si basa su un Maggiolino Cabriolet del ’73 dello storico modello Volkswagen, realizzato dagli specialisti in conversioni di eClassics e Volkswagen Group Components. La eKäfer utilizza il pacco batterie e il motore elettrico della e-UP: 14 moduli agli ioni di litio per un totale di 36,8 kWh e una potenza massima di 82 CV. L’autonomia è di 200 km, è in grado di andare da 0 a 80 km/h in 8 secondi e ha una velocità massima di 150 km/h. Le modifiche all’esterno sono praticamente impercettibili e anche dentro cambiano solo pochi dettagli nella strumentazione, come l’indicatore digitale dell’autonomia nel tachimetro. La eKäfer ha il bagagliaio posteriore, in quanto il motore elettrico è stato posizionato sopra l’asse anteriore.
Jaguar E-type Zero
Jaguar ha pensato di fare le cose in grande riproponendo la E-type con motore elettrico. La vettura, denominata E-type Zero, ha lo stesso aspetto e il medesimo stile della E-type, con prestazioni ancora più esaltanti: accelera da 0 a 100 km/h in soli 5,5 secondi, quasi un secondo in meno rispetto alla E-type originale. Questa chicca ha un’autonomia di 270 km ed è alimentata da una batteria agli ioni di litio da 40 kWh. I fari sono a led ovviamente ispirati allo stile della E-type. Inoltre, monta un propulsore elettrico da 300 CV: il pacco batterie agli ioni di litio ha le stesse dimensioni e lo stesso peso del motore sei cilindri che equipaggiava la E-type originale. Complessivamente, il suo peso è di 46 kg in meno rispetto alla versione originale.
Opel Manta GSe
Opel ha deciso di produrre la Manta GSe, Variante elettrica e moderna della originale coupé tedesca. La carrozzeria è in stile anni ’70 ma con richiami moderni, come i cerchi in lega e i fari full led. All’interno la plancia di partenza è quella di Manta, ma il resto è stato rivisitato in chiave moderna. I sedili sono quelli della Adam S e il cruscotto analogico è stato sostituito da due schermi presi dalla nuova Mokka. Il motore ha 147 CV, la trazione è posteriore e la batteria è da 31 kWh. Ma l’elemento più interessante sulla Manta elettrica è rappresentato dalla presenza del cambio manuale. Una vera e propria chicca su un modello a zero emissioni.