L’obiettivo della neutralità carbonica, da centrare entro il 2050, sta portando a una completa rivisitazione di tutti i processi produttivi da parte dei costruttori automobilistici e anche dei fornitori dei componenti. Il modo di concepire le nuove vetture (materiali inclusi) e l’intera filiera sono nel bel mezzo di una vera e propria rivoluzione all’insegna delle zero emissioni e del minor impatto possibile sull’ambiente.
Per quanto riguarda i fornitori di componenti, Bosch, la multinazionale tedesca che è la principale produttrice mondiale di componenti per autovetture, ritiene che la digitalizzazione dei processi di produzione sia imprescindibile per contenere gli sprechi di energia e diventare “carbon neutral” nei prossimi anni. Il colosso con sede a Gerlingen è tra le aziende maggiormente impegnate nella ricerca dell’ottimizzazione dell’efficienza energetica nelle proprie fabbriche riservate alla produzione di pezzi per sistemi dedicati alle automobili di nuova generazione, quali guida autonoma, sicurezza, powertrain a zero emissioni e centraline di elaborazione dati.
Largo a software e nuovi processi produttivi
Come detto, per Bosch la digitalizzazione dei processi di produzione gioca un ruolo chiave nella corsa alla neutralità carbonica. La gestione dei macchinari industriali attraverso sistemi digitali e connessi consente un controllo più dettagliato dei vari processi operativi e permette di evitare sprechi, abbattendo il consumo annuale di circa il 5%.
Questi nuovi procedimenti si basano su due fattori imprescindibili: l’impiego del software di gestione dell’energia Energy Platform e lo sviluppo di un’industria 4.0 innovativa che Bosch ha già messo in pratica in 80 progetti con clienti esterni e in 120 stabilimenti situati in varie parti del mondo, riuscendo in questo modo a prevedere, monitorare e ottimizzare i consumi di calore, elettricità e aria compressa.
Elettrificazione al centro di tutto
Razionalizzazione e ottimizzazione dell’energia, da sole, non sono sufficienti secondo Bosch, che ha scelto di investire fortemente sull’elettrificazione anche nei processi industriali. Le previsioni degli esperti del colosso tedesco dicono che entro il 2030 circa un terzo dei macchinari presenti nelle fabbriche sarà ad azionamento elettrico, processo che creerà un volume di mercato aggiuntivo di 1,5 miliardi di euro.
L’elettrificazione di Bosch non si ferma qua: la multinazionale prosegue nelle collaborazioni con i costruttori automobilistici e nello sviluppo di tecnologie per l’industrializzazione della produzione di batterie che, sempre entro il 2030, dovrebbe essere in grado di conquistare un volume di mercato totale di 50 miliardi di euro in tutto il mondo.