La Seat Ibiza è l’auto che segna l’inizio di una nuova era per la casa spagnola: è la prima vettura prodotta sotto l’egida di Volkswagen dopo la rottura con Fiat. Un modello iconico, ancora oggi nel listino, che racchiude in sé il design italiano, la tecnologia tedesca e la manifattura spagnola: un mix vincente che l’ha portata a conquistare dal 1984 a oggi sei milioni di automobilisti, più o meno giovani.
Ma riavvolgiamo dall’inizio il nastro di una storia di grande successo commerciale. Siamo nei primi anni ’80, la Spagna è da poco uscita dalla lunga dittatura del generale Francisco Franco, morto nel 1975, e ha più che mai voglia e necessità di rinnovarsi, anche per quanto riguarda l’industria automobilistica. Il desiderio di modernità porta lo Stato spagnolo a mettere in discussione il controllo di Fiat sulla Seat (fondata nel 1950 con capitali del gruppo torinese e dell’INI, Instituto Nacional de Industria): a seguito di un lungo tira e molla il costruttore italiano esce di scena dopo 30 anni. A fine settembre del 1982 viene siglato un accordo di collaborazione industriale e commerciale con Volkswagen, che prende il controllo di Seat. Le prime mosse sono i restyling della Ronda e della Fura, che sono la Ritmo e la Fiat 127 in salsa spagnola, ma il rilancio del marchio può avvenire soltanto con la produzione di un nuovo modello.
Il tempo per progettare un’auto da zero è poco e per questo i nuovi vertici di Seat decidono di riprendere un vecchio bozzetto dell’era Fiat, rimasto chiuso nei cassetti: è l’idea della sostituta della Fura, un’utilitaria disegnata da Giorgetto Giugiaro e basata sul pianale della Ronda, che può accogliere vari motori. I dirigenti mettono da parte gli iniziali scetticismi e decidono di riprendere quel progetto, cambiando i motori: la nuova auto avrà i propulsori System Porsche che rimarcano, se ce ne fosse bisogno, il cambio di gestione della Seat.
La nascita di un mito
Per la nuova utilitaria viene scelto il nome Ibiza: l’auto esordisce nel 1984 e piace fin da subito per il design firmato Giugiaro e per l’abitabilità, dovuta anche agli ingombri più generosi rispetto alla media del segmento B (3,68 metri di lunghezza per 1,61 di larghezza e 1,41 di altezza). La piccola spagnola è disponibile a 3 e 5 porte (nel 1985 arriva la versione tre volumi chiamata Malaga) e presenta interni semplici che ricordano vagamente le Volkswagen di quel periodo, specialmente la seconda generazione della Golf, arrivata sul mercato l’anno prima. La gamma motori a benzina prevede il 1.2 da 63 CV in grado di superare i 150 km/h e il 1.5 da 86 CV che tocca i 175 km/h. Negli anni successivi si aggiungono nuove motorizzazioni: il 1.7 diesel da 55 CV; dal 1986 il vecchio motore della 127, il 903 cc da 44 CV e il 1.5 a iniezione da 101 CV e oltre 180 km/h di velocità massima, riservato alla versione sportiva SXi, dalla caratteristica linea rossa che avvolge la carrozzeria. Il restyling del 1990 porta il nuovo disegno dei gruppi ottici, dei paraurti e alcuni dettagli inediti nell’abitacolo. Per quanto riguarda i motori, arriva il 1.2 a iniezione da 71 CV con marmitta catalitica, seguito nel 1991 dal 1.7 da 98 CV della Sport Line.
Giugiaro firma anche la seconda serie
La prima generazione della Seat Ibiza saluta nel 1993 con quasi 1,3 milioni di esemplari prodotti e un ottimo successo commerciale, soprattutto in Spagna. Anche la seconda serie porta la firma di Giugiaro, che disegna linee più morbide, con tratti maggiormente dinamici per la versione tre porte e più eleganti per quella a cinque porte. La nuova Ibiza (che in totale venderà 1,5 milioni di unità) nasce sul pianale della Volkswagen Polo e verrà costruita anche con carrozzeria a tre volumi e station wagon, però con il nome Cordoba. Le dimensioni sono più generose di quelle della prima generazione: con i suoi 381 cm di lunghezza e 164 di larghezza, adesso la compatta spagnola si colloca in uno spazio intermedio tra il segmento B e il C. Dal punto di vista qualitativo si nota un salto in avanti, grazie agli interni più ergonomici, più ampi e meglio rifiniti. I motori, sempre di derivazione Volkswagen, sono cinque a benzina con cilindrate comprese tra 1.050 e 2.000 cc e potenze da 45 a 116 CV; mente il 1.9 diesel da 64 CV completa la gamma. Con il restyling arriva anche la prima versione “spinta” della Ibiza, che caratterizza l’inizio di un’epoca: la 2.0 16 V GTI Cupra (Cup Racing) da 150 CV e 216 km/h.
La terza generazione si fa più sportiva
La terza serie si svela al Motorshow di Bologna nel 2001 ed è disegnata da un altro italiano, Walter de’ Silva che proviene dall’Alfa Romeo e che accentua il carattere sportivo della Ibiza con fari più aggressivi, la forma a cuneo della fiancata e le linee più smussate. La compatta ne guadagna in personalità e stile, che piace ai più giovani. Cresce in lunghezza, 3,95 metri, aumentano gli spazi interni e arrivano elettronica e dispositivi di sicurezza attiva e passiva. È disponibile con tre diversi motori a benzina: il 3 cilindri di 1,2 litri da 64 CV e i 4 cilindri 1,4 litri da 75 e 100 CV e due turbodiesel 1.9 da 100 e 130 CV. Successivamente arrivano la FR (Formula Racing) con la variante del 1.8 Turbo da 150 o il 1.9 TDI da 130 CV; mentre nel 2007 debutta la versione ecologica Ecomotive con il 1.4 TDI da 26,2 km/l e 99 g/km di emisioni di CO2.
Nuovi motori per la quarta generazione
La quarta serie arriva nel 2008 e porta la firma del belga Luc Donckerwolke, designer delle Lamborghini Gallardo e Murcielago: la nuova Ibiza è caratterizzata da forme più spinte, tagli netti e angoli spigolosi che accentuano il carattere sempre più sportivo. Tantissime le novità, tra le quali spiccano gli interni più tecnologici, il debutto dei motori TFSI con cambio DSG a 7 rapporti e alcune versioni speciali.
Niente più 3 porte e station-wagon con la quinta generazione
Nel gennaio del 2017 esordisce la quinta generazione: spariscono la versione a 3 porte e la station-wagon, rimpiazzata dal SUV Arona. La nuova Ibiza è la prima auto sviluppata sull’inedita piattaforma MQB A0, sulla quale saranno realizzate le nuove generazioni della Volkswagen Polo e la Audi A1 e, a livello estetico, si rifà alla Leon, con alcune differenze soprattutto nei fari anteriori e in quelli posteriori, dalle forme più triangolari. La gamma motori è formata dai benzina 1.0 TSI da 95 e 115 CV, dal 1.5 TSI da 150 CV; dai diesel 1.6 TDI da 80, 95 e 115 CV e dal 1.0 TGI 90 CV a metano.