Dopo il tema dell’autonomia, quello del riciclaggio e lo smaltimento delle batterie esauste è uno dei temi principali quando si parla di auto elettriche. In tanti, infatti, oggi si chiedono come verranno trattati i tanti materiali inquinanti presenti all’interno delle batterie a un volta che queste raggiungeranno la fine del loro ciclo di vita, sollevando anche non poche polemiche e preoccupazioni ambientali.
La verità, però, è che già oggi esistono molte aziende specializzate nello smaltimento dei vecchi accumulatori agli ioni di litio. Ma c’è di più. Nel 2020 la domanda globale di batterie è stata di 282 GWh. Ci si aspetta che entro il 2030 questa cifra salga a 3.500 GWh. Per questo motivo, è logico pensare che convenga a tutti recuperare tutto il litio, il cobalto e il nichel possibile dalle attuali batterie in circolazione per poter rispondere alla sempre maggiore richiesta di nuove batterie.
Un lavoro in tre fasi
Ma andiamo con ordine e vediamo insieme quali sono i processi che permettono di riciclare le batterie agli ioni di litio delle moderne auto elettriche. Di base, sono tre le fasi in cui si divide questo lavoro.
- Smontaggio della batteria
- Recupero dei materiali riutilizzabili
- Purificazione dei materiali
Fase 1
Nella prima fase del lavoro le batterie raccolte vengono attentamente aperte e smontate suddividendo tutti i singoli componenti quali moduli e celle. A questo punto i componenti vengono messi in sicurezza per ridurre al minimo i rischi di reazioni durante il processo di riciclaggio. Fatto questo si passa alla “frantumazione meccanica” e vengono così recuperati materiali quali ferro, rame e alluminio.
Fase 2
A questo punto, attraverso due particolari processi vengono estratti i materiali preziosi che costituiscono la batteria. Attraverso la tecnica della pirometallurgia si recuperano elementi come nichel, cobalto e rame, liquefacendo i componenti della batteria ad alta temperatura. Attraverso l’idrometallurgia, invece, si recuperano metalli puri liquefacendo i componenti della batteria ad alta temperatura.
Face 3
Completato questo processo, l’ultima fase è quella della purificazione dei materiali. Al termine delle due fasi precedenti, infatti, i materiali risultanti non sono ancora perfettamente riutilizzabili e necessitano quindi di essere purificati. In questa fase i materiali vengono trattati da fonderie specializzate, in grado di riportare gli elementi alla loro forma più pura.