Superati i timori su autonomia ridotta e tempi di ricarica lunghissimi (due luoghi comuni che vengono sfatati giorno dopo giorno) ci si accinge finalmente all’acquisto di un’auto elettrica. E poi, una volta al volante, si scopre che è parecchio diversa da una vettura a benzina o a gasolio. Perché non ha il cambio (a meno che non abbiate acquistato una Porsche Taycan o qualche esotica supercar), scarica a terra tutta la coppia in modo fulmineo a partire da zero giri, ha baricentro molto basso e… non fa rumore.
Non lascia disorientati, ma costringe a qualche accortezza. Ecco allora tutti i consigli per guidare un’auto a zero emissioni.
Una volta raggiunto il posto guida, si deve premere il pulsante di start per accendere l’auto. Sulle Tesla no, perché si accendono in automatico quando rilevano la presenza di una persona a bordo, ma non è questo il punto. Il punto è che un’auto elettrica, una volta accesa, è esattamente come un’auto elettrica spenta: perfettamente silenziosa.
Alcune per far capire che sono pronte a partire illuminano tutto il quadro strumenti, altre accendono una spia con scritto “Ready”, altre emettono una musichetta. Insomma, provano a catturare in qualche modo l’attenzione del conducente, che se inesperto di fronte a questo tipo di auto, non è raro possa premere di nuovo il tasto di accensione spegnendo la macchina.
Superato il primo scoglio, non resta che inserire la marcia e partire. Anche se, ricordate, le auto elettriche non hanno un cambio vero e proprio. Eppure, per gestire le varie modalità di guida (Parking, Drive, Retro), hanno spesso una leva che ricorda molto da vicino quella di una trasmissione automatica tradizionale.
Inserita la marcia, si preme sul pedale dell’acceleratore. E qui, di nuovo, l’auto elettrica mette in mostra la propria natura. Per quanto si pensi che le vetture a batteria siano pensate per risparmiare e per non inquinare, basta guidarne una per accorgersi subito che sono generalmente molto scattanti. Il motore, infatti, non ha ritardi nel trasferire coppia e potenza alle ruote: lo fa in modo istantaneo ed eroga il massimo della trazione fin dal minimo.
Quindi, il consiglio, è quello di accelerare con cautela, in modo da non essere sbalzati in avanti con inutili sprechi di energia e una bella sforbiciata al comfort. Sarà proprio imparando ad accelerare in modo progressivo che si potrà godere dell’enorme fluidità con cui un’auto a zero emissioni si lascia condurre.
Un’auto elettrica, si è detto, non fa rumore. Tanto che una legge Europea ha obbligato le Case a dotare i nuovi modelli di un suono artificiale che devono emettere fino a 20 km/h. Poi, fruscii e rumori di rotolamento, iniziano a rendere udibile l’auto anche ai più distratti. Provate ad avventurarvi nel parcheggio di un centro commerciale affollato alla ricerca di un posto per capire quanto vorreste che anche la vostra auto fosse più rumorosa.
C’è un secondo problema, oltre a quello dei pedoni che sbucano all’improvviso senza guardare, ed è quello inerente i limiti di velocità. L’auto elettrica è scattante, silenziosa e senza cambio. Facile trovarsi ad andare oltre il consentito se non si presta attenzione al tachimetro.
C’è un aspetto della guida di un’auto elettrica che è davvero differente da una vettura con motore a combustione interna. È la frenata. Su una vettura a batteria, quando si frena, si sfrutta l’energia cinetica dell’auto per ricaricare la batteria. Avviene anche quando si lascia l’acceleratore. Si avverte un attrito maggiore delle componenti meccaniche e si rallenta molto più in fretta. Sfruttare al massimo queste fasi permette di gestire in modo molto più efficiente la batteria e, in sintesi, di percorrere più strada.
La frenata rigenerativa, questo il nome del fenomeno, può essere generalmente impostata su vari livelli e, se messa al massimo, rallenta l’auto in modo talmente vistoso da poter rendere inutile la pressione sul pedale del freno (si chiama one pedal drive). Per guidare correttamente un’auto elettrica, conviene sempre prevedere dove ci si vorrà fermare e alzare il piede dall’acceleratore con anticipo, in modo da sfruttare una fase di rilascio più duratura. Viceversa, inutile se non dannoso, arrivare al semaforo o allo stop a velocità sostenuta e poi premere bruscamente il freno per arrestarsi in tempo utile.
La guida “one pedal” dà i frutti più consistenti in città. È nella guida urbana, infatti, che l’auto elettrica consuma meno energia. Dove invece il consumo energetico è maggiore è in autostrada. Eppure, grazie a batterie sempre più capienti e powertrain efficienti, le auto elettriche possono ormai essere usate anche per viaggi lunghi, magari con qualche accortezza.
La prima, fondamentale, è quella di programmare il tragitto. Lo si può fare prima di partire, controllando lo stato di carica dell’auto al via, le condizioni di traffico, la presenza di colonnine sulla strada. Nel caso, si può anche prenotare una ricarica in modo da raggiungere la stazione di rifornimento evitando brutte sorprese.
Tutte queste operazioni possono essere svolte attraverso le app dedicate alla guida a zero emissioni che le Case hanno sviluppato per gestire al meglio i propri modelli a batteria anche in remoto. Sono comode, facili da utilizzare, e dialogano perfettamente con i sistemi di infotainment presenti a bordo, in modo che una volta in moto sia il navigatore dell’auto a gestire la marcia.