Tra i tanti documenti che messi insieme formano la “grande burocrazia” legata al possesso di un’automobile, il più importante è indubbiamente il certificato di proprietà che, riportando i dati del proprietario del veicolo e attestandone lo stato giuridico, determina appunto la proprietà del mezzo. Però, fortunatamente, la tecnologia sta venendo in nostro soccorso nel ridurre il numero di “scartoffie” che dobbiamo portare in auto con noi: dal 2015 si è infatti passati al formato digitale di questo documento, che ora non deve più neanche essere conservato a bordo del mezzo.
Il certificato di proprietà è un documento che riporta il nominativo del proprietario dell’autoveicolo e attesta lo stato giuridico attuale del mezzo in questione; viene rilasciato dalle unità territoriali dell’ACI – Pubblico Registro Automobilistico.
CDP digitale da quando?
Ormai dal 2015 questo certificato non è più in formato cartaceo ma digitale. Per questo motivo la sua presenza in vettura non è necessaria per la circolazione su strada. Ad ogni modo deve essere conservato con particolare attenzione dal proprietario del veicolo poiché è fondamentale la sua presentazione in caso di eventuali richieste al Pubblico Registro Automobilistico.
Il foglio complementare auto era il documento che, fino al 1994, attestava il possesso di un dato veicolo da parte di una persona e ne riportava tutte le informazioni principali. Dal 1994 è stato sostituito dal certificato di proprietà, pertanto è presente soltanto sulle vetture con più di venti anni di età.
La digitalizzazione dei documenti ha coinvolto anche il mondo dell’auto e dal 2015 il certificato di proprietà non è più cartaceo ma digitale. Al momento dell’acquisto di un’auto nuova o usata, verrà rilasciata una ricevuta dell’avvenuta registrazione presso il PRA che conterrà anche il codice di accesso personalizzato con il quale visualizzare online il documento.
Grazie al certificato di proprietà digitale non si corre più il rischio di smarrire il documento e viene garantita una maggiore sicurezza in caso di contraffazione. Inoltre, con il nuovo CdP digitale non è necessario conservare il documento a bordo del veicolo, poiché questo può essere consultato online. Nel caso in cui la ricevuta con il codice d’accesso venga smarrita è possibile chiedere una ristampa gratuita rivolgendosi direttamente allo Sportello Telematico dell’Automobilista che l’ha rilasciata precedentemente.
Tutte le vetture immatricolate dal 1994 sino al mese di ottobre 2015 sono accompagnate dal certificato di proprietà cartaceo. Questo documento, diviso in tre sezioni, riporta i dati relativi al proprietario dell’auto (nome, cognome, codice fiscale, data di nascita e indirizzo di residenza), al veicolo (classe d’uso, tipo d’auto, data di immatricolazione, potenza ed alimentazione) ed eventuali informazioni su fermi amministrativi o gravami fiscali.
- QR Code
- Sito web
- Portale ACI
Certificato proprietà auto: QR Code
Certificato proprietà auto: sito web
Certificato proprietà auto: portale ACI
Se si dovesse smarrire la ricevuta del CdP digitale si potrà chiederne la ristampa gratuita allo Sportello Telematico dell’Automobilista che in precedenza ha rilasciato la ricevuta. Se lo smarrimento ha invece ad oggetto il certificato di proprietà cartaceo si potrà richiedere il rilascio del duplicato all’unità territoriale dell’ACI – Pubblico Registro Automobilistico (PRA).
Per ottenere il duplicato del CdP cartaceo si dovrà presentare: la denuncia di furto, smarrimento o distruzione del certificato di proprietà resa alle autorità di Polizia o dichiarazione sostitutiva di resa denuncia; il modello NP3C, in doppio originale, compilato e sottoscritto dall’intestatario; la fotocopia di un documento di identità dell’intestatario. I costi per ottenere il duplicato presso gli uffici della Motorizzazione Civile si aggirano sui 40 euro, a cui viene aggiunta una tariffa nel caso ci si rivolga ad un’agenzia auto privata.
In caso di acquisto di un’auto usata si potrà entrare in possesso del certificato di proprietà digitale soltanto dopo l’autentica della firma del venditore sull’atto di vendita e la successiva registrazione del passaggio di proprietà presso il PRA. Prima dell’acquisto è sempre opportuno verificare il certificato di proprietà per riscontrare la corrispondenza dei dati anagrafici e delle specifiche tecniche con quelli relativi al venditore ed all’auto, nonché accertarsi dell’assenza di gravami fiscali.
LEGGI ORA: le novità del nuovo Codice della Strada