Portare l’auto dal meccanico e dal carrozziere costerà di più quest’anno. A illustrare la situazione è Federcarrozzieri, l’associazione delle autocarrozzerie italiane, che lancia un duplice allarme sia per l’aumento dei costi delle riparazioni di autovetture e motocicli, sia per l’aumento dei tempi di attesa per i cittadini.
Già lo scorso anno si erano registrati rincari per le riparazioni dovuti all’aumento dei costi dei materiali di consumo delle carrozzerie per colpa del caro-energia e del rincaro dei pezzi di ricambio, che incide più o meno per il 70% del costo medio delle riparazioni. Per il 2023 sono previsti ulteriori aumenti, con i costi degli interventi che saliranno in media del 15% rispetto ai primi mesi del 2022.
Il dettaglio dei costi
Il Centro Studi Federcarrozzieri fornisce uno studio sui rincari relativi alle riparazioni più comuni, dovuti al caro-energia e ai maggiori costi dei pezzi di ricambio. Per esempio aggiustare il paraurti posteriore di una piccola utilitaria danneggiato dopo un tamponamento costerà in media 1.950 euro contro i circa 1.700 euro di inizio 2022, con un aumento del 14,7%. Sostituire un parabrezza di una citycar passerà da una media di 1.120 euro a 1.300 euro circa (+16%); mentre nel caso di danneggiamento delle porte laterali di un Suv di alta gamma il costo passerà dai 9.700 euro dei primi mesi del 2022 agli 11.200 euro del 2023 (+15,4%).
Ai rincari, per gli automobilisti, si aggiunge anche l’aumento dei tempi di attesa che può arrivare fino al 20% in più rispetto all’anno scorso. La crisi delle materie prime e della componentistica ha aumentato le difficoltà di approvvigionamento di ricambi e materiali, dilatando i tempi di riconsegna del veicolo. Tempi che aumentano ulteriormente per le auto con più tecnologia, che hanno bisogno di più tempo per il loro ripristino.
Parola di presidente
“A fronte di tale situazione, un numero crescente di consumatori si rivolge a carrozzieri improvvisati privi di qualsiasi autorizzazione, che per marginalizzare i costi ricorrono a ricambi di costo e qualità inferiore, spesso eseguendo lavori in modo approssimativo per ridurre i tempi, con conseguenze sia sulla qualità del servizio, sia sulla sicurezza stradale” è l’allarme lanciato dal presidente di Federcarrozzieri Davide Galli, che invita gli automobilisti a seguire le linee guida che l’associazione ha contribuito a compilare. Le disposizioni contengono varie tutele per l’automobilista: fin dal preventivo delle riparazioni le officine devono fornire informazioni sui ricambi identificati ciascuno con il proprio codice, permettendo in questo modo al consumatore di sapere esattamente che pezzo verrà montato, il prezzo e la specifica tipologia. In più il preventivo deve contenere il numero di ore di manodopera, la tariffa della manodopera, il costo dei materiali per la verniciatura, dei materiali di consumo e, per la tutela dell’ambiente, i costi di smaltimento dei rifiuti.
Riparazioni più care del 30% per le auto elettriche
La spesa aumenta ancora di più quando si tratta di auto elettriche. Al momento le vetture a batteria in Italia rappresentano solo il 2,6% delle immatricolazioni, dato che ci colloca all’ultimo posto in Europa: gli elevati costi di acquisto e gestione scoraggiano gli automobilisti italiani. Per riparare guasti e danni che riguardano anche la trasmissione e l’alimentazione, e quindi non solo la carrozzeria, in un’elettrica i costi aumentano del 18% o addirittura del 30% rispetto alle vetture a benzina o diesel.
“Le auto elettriche, appena entrano in una carrozzeria, devono essere messe in sicurezza, e per fare questo occorre almeno un addetto abilitato con patentino Pes-Pav – dice Davide Galli, presidente di Federcarrozzieri – Procedura che inevitabilmente comporta spese maggiori per gli operatori e di conseguenza per gli automobilisti. In più c’è l’elettronica particolare che caratterizza queste vetture e che determina attività più lunghe e costose per smontaggio, rimontaggio, sostituzione, programmazione, ricalibrazione, ecc. Le carrozzerie dovranno aggiornarsi per far fronte al cambiamento del mercato, ricorrendo a personale sempre più specializzato e a strumentazione sempre più complessa, con un incremento notevole dei costi a loro carico che determinerà, di conseguenza, un aumento esponenziale dei costi di riparazione delle autovetture”.