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Indagine Findomestic: per gli italiani l’auto resta un bene da possedere

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Pubblicato il 27 May 2021
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Secondo un’indagine di Findomestic, 6 italiani su 10 non rinuncerebbero all’auto per i propri spostamenti e anche nel resto del mondo le cose sono simili

Italiani e automobili: un connubio fortissimo che diventa ancora più stretto in tempi di emergenza sanitaria. Il divorzio dalla macchina sembra impossibile, ma l’automobile di domani non dovrà più essere come quella di oggi se vuole soddisfare ancora i consumatori. Ipertecnologica, più economica e sostenibile: così la sognano gli automobilisti del futuro. Questo è quanto emerge, in sintesi, dal focus auto 2021 condotto dall’Osservatorio Findomestic in Italia e in altri 14 Paesi: Belgio, Brasile, Cina, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Olanda, Polonia, Portogallo, Spagna, Stati Uniti, Sudafrica e Turchia.

Amore e odio

Il 79% degli intervistati condanna l’auto per l’impatto sull’ambiente, ma 6 su 10 non potrebbero farne comunque a meno e oggi più che mai la considerano indispensabile per evitare i mezzi pubblici e muoversi in modo “sicuro”. L’automobilista italiano, dopo un anno di pandemia, non vive più l’auto all’insegna della passione (appena il 4%) e ritiene che la macchina abbia un ruolo “fin troppo importante” nella società (59%). Il 90% degli italiani vive una vera e propria “dipendenza” dall’auto per i propri spostamenti quotidiani, oggi ridotti all’essenziale a causa delle restrizioni. Il 46% ha diminuito gli spostamenti nel tempo libero e oltre la metà, il 52%, ha limitato l’uso dell’auto per il fine settimana e le vacanze. L’88% degli italiani intervistati si è mostrato “green”, dichiarando di essere disposto a utilizzare ancora meno l’auto in città e a usare di più mezzi di trasporto ecologici come biciclette o monopattini per salvare il pianeta, ma anche per combattere lo stress accumulato fra traffico e parcheggi introvabili.

Meglio made in Italy ed ecologica

Il 77% di chi ha intenzione di acquistare un’auto nei prossimi 12 mesi ha dichiarato che darà priorità al “made in Italy”. Per l’86% degli intervistati italiani l’auto del futuro è elettrica; mentre insieme agli spagnoli siamo i più orientati all’acquisto di un’auto ibrida (43% e 42%). Gli italiani restano sempre attaccati all’automobile, anche se il rapporto con la vettura sta cambiando: su una scala da 1 a 10 conta un gradimento medio di 7,3 punti, immediatamente dopo casa (8,4) e smartphone (7,5).

Cosa pensano dell’auto fuori dall’Italia

Il 69% degli intervistati in Europa e il 72% nel mondo, condannano l’automobile per l’impatto sull’ambiente. Dopo un anno di pandemia, il 21% in Europa e il 25% nel mondo continuano a vivere l’auto come passione, mentre il 51% nel vecchio continente e il 56% nel resto del mondo ritengono che la vettura abbia un ruolo “fin troppo importante” nella società. Cinesi (93%), sudafricani e brasiliani (entrambi 91%) vivono una vera e propria “dipendenza” dall’auto (83% media Europa, 85% media mondo) per gli spostamenti quotidiani. Il 55% degli automobilisti nel mondo ha ridotto l’uso dell’auto per fine settimana e vacanze e l’82% ha dichiarato di essere disposto a spostarsi in città con mezzi di trasporto ecologici.

Guida all'acquisto di un'auto ibrida 2

Futuro elettrico

Oltre l’80% in Europa e nel mondo ritiene che l’elettrico possa risolvere i problemi di inquinamento dell’aria e acustici e poco meno (il 75% in Europa e il 79% nel mondo) addirittura quello del riscaldamento globale. Cinesi e britannici sono i più numerosi a voler passare all’auto elettrica (27 % e 28 % rispetto al 17% degli italiani e della media globale). Olandesi e sudafricani sono i più numerosi a difendere la benzina (43% e 44% contro il 9% degli italiani e il 28% della media mondo). I turchi sono gli unici o quasi rimasti a sostenere il diesel (28% rispetto al 14% dell’Italia e della media mondo). Infine, tre intervistati su quattro a livello globale hanno dichiarato l’intenzione di privilegiare l’acquisto di un’auto prodotta o assemblata nel proprio Paese. I più nazionalisti sono i turchi: l’88% privilegerà un veicolo prodotto o assemblato in patria, seguiti da spagnoli (86%) e giapponesi (85%).

Pubblicato il 27 May 2021
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