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Automotive Dealer Day 2023: Salvini affronta il tema dell’Euro 7

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Pubblicato il 18 May 2023
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Matteo Salvini è intervenuto all’Automotive Dealer Day, chiarendo la posizione dell’Italia su Euro 7 e transizione energetica

All’Automotive Dealer Day 2023, la rassegna veronese che riunisce tutti i protagonisti del settore, si è parlato del presente e del futuro dell’auto. Alla cerimonia di apertura è intervenuto anche Matteo Salvini: nel corso dell’incontro sono stati affrontati vari temi di attualità. Euro 7, auto elettrica, incentivi e riforma del codice della strada sono stati i principali argomenti della discussione.

“In questi primi mesi di lavoro – ha detto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti – abbiamo costruito alleanze europee e internazionali che possono dare una mano al settore automotive, uno dei più importanti di tutto il Paese”. Secondo il vicepremier, l’industria automobilistica va sostenuta in questo momento delicato di transizione verso l’elettrico e bisogna stare attenti che i cambiamenti non ricadano sull’occupazione e che non vengano penalizzate le eccellenze italiane, da anni riconosciute anche a livello mondiale.

L’Euro 7 va fermato

Salvini si è soffermato sullo standard Euro 7, da sempre nel mirino del suo ministero. “Per noi rappresenta una priorità – aggiunge – È una normativa comunitaria sbagliata nei modi e nei tempi e, insieme ad altre otto nazioni (Francia, Polonia, Bulgaria, Ungheria, Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia e Portogallo) ci stiamo muovendo per evitare il salto nel buio dell’Euro 7 o rimandarlo almeno al 2026, quando ci sarà una revisione della normativa sulla CO2”.

Le elezioni europee del 2024 potrebbero dare una mano al piano di Salvini. “Mi auguro che ci sia una commissione più aperta al dialogo, altrimenti l’Italia e l’Europa dell’auto potrebbero restare schiacciate tra Cina e Stati Uniti”.

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Auto elettrica sì, ma a certe condizioni

Non solo auto a batteria per la transizione ecologica: le energie rinnovabili giocano un ruolo fondamentale, a partire dall‘idrogeno. “Ci sono 60 miliardi di euro per la mobilità – spiega Salvini – , in particolare per le colonnine di ricarica, da implementare il prima possibile, e per sviluppare la rete a idrogeno. Siamo a favore della neutralità tecnologica, perché la transizione energetica ha bisogno di tempo e di alternative all’elettrico”.

Nuovo codice della strada e via il superbollo

La riforma del codice della strada è un altro punto caldo nell’agenda del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: è datato 1992 e va aggiornato. “Entro l’estate presenteremo una serie di riforme con l’obiettivo di approvarle prima della fine del 2023 – anticipa Salvini – Inoltre in base alla sicurezza e al tasso di incidentalità di alcuni tratti autostradali, vogliamo aumentare il limite massimo di velocità a 150 km/h”. Siamo al lavoro anche sulle motorizzazioni civili e sulle lungaggini della burocrazia, che spesso è troppo lenta”.

Salvini vuole abolire il superbollo, che giudica iniquo e punitivo nei confronti degli automobilisti e delle case produttrici. “Questa tassa ha penalizzato un mercato molto importante per il nostro Paese” dice il titolare del Mit, che conclude parlando della deducibilità fiscale al 100% per le auto aziendali: ci stiamo lavorando, ma non è facile trovare le coperture finanziarie”.

ANFIA chiede aiuto alla politica

Oltre al ministro Salvini, è intervenuto anche Marco Stella, vicepresidente ANFIA, Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica. “Politica, industria e sindacati devono supportarci nell’affrontare una trasformazione epocale. Occorre creare strumenti per incentivare le aggregazioni tra imprese e supportare la ricerca e le nuove catene del valore. Il nostro sistema ha grande forza ed è al centro delle catene di fornitura a livello europeo. È per questo che deve essere supportato nella transizione energetica” le parole di Stella, che si accoda a Salvini nel bocciare Euro 7. “È una misura che non stimola il mercato, è stata partorita in maniera sbagliata nei tempi e nei contenuti tecnici e pone nuove problematiche”.

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Incentivi da cambiare per UNRAE

Michele Crisci, presidente dell’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, si sofferma sugli incentivi e sulle auto aziendali. “I bonus non stanno funzionando: buona parte dei fondi 2022 per elettriche e ibride plug-in sono rimasti inutilizzati. Il tetto dei prezzi è da rivedere, va alzato o eliminato: ha svantaggiato molte persone che potevano essere interessate all’acquisto di un’elettrica. In Italia ci sono poche auto aziendali, solo il 41,7% del mercato rispetto al 64,1% della Germania e per questo dobbiamo offrire la possibilità di detrarre l’Iva in misure diverse in base alle emissioni delle auto aziendali. Le vetture aziendali vendute mediamente dopo tre anni tornerebbero sul mercato per i privati con prezzi più accessibili” le osservazioni di Crisci.

Puntare su Gigafactory e riciclo batterie

Massimo Nordio, presidente dell’associazione che si occupa di mobilità elettrica, invita a cogliere le opportunità legate alla transizione energetica. “Il riciclo delle batterie può essere un’occasione commerciale, come dimostra la Spagna, che da tempo investe in questo ambito così come nella produzione di auto elettriche e delle relative batterie. L’Italia deve assumere un ruolo di avanguardia sull’elettrico avviando progetti importanti sulle Gigafactory: bisogna farci trovare pronti, anche sul riciclo, per renderci indipendenti da altri Paesi. La rete di ricarica va ulteriormente allargata grazie agli incentivi. I fondi ci sono, devono essere utilizzati nel modo giusto” dice Nordio.

Bonus da rivedere anche per Federauto

“Gli incentivi vanno rivisti completamente. Il tetto al prezzo delle auto elettriche non va bene: è necessario comprendere tutti i modelli sul mercato perché la priorità deve essere ammodernare il parco auto. L’obiettivo deve essere quello di avvicinarci alla quota di mercato BEV in Europa e per farlo bisogna lavorare sul credito d’imposta per le aziende sull’acquisto di auto a basse emissioni” le parole di Plinio Vanini, vicepresidente dell’ente che rappresenta gli interessi generali dei Concessionari italiani nei confronti del Governo italiano, del Parlamento e della Commissione Europea.

Pubblicato il 18 May 2023
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