Anche i miti vanno in pensione. Di solito lo fanno in grande stile, come Audi TT che saluta con un’edizione speciale a tiratura limitata, dopo 25 anni gloriosi e tre generazioni. Il compito di accompagnare nella leggenda una delle vetture più iconiche della casa tedesca spetta alla “TT RS iconic edition”, questo il nome assegnato alla versione prodotta in sole 100 unità con alcuni accorgimenti esclusivi. L’auto presentata nei mesi scorsi può contare su elementi esterni di colore nero lucido e un kit aerodinamico dedicato: cerchi da 20 pollici e alettone sportivo all’esterno e sedili RS con rivestimenti esclusivi all’interno. Il giusto tributo a un modello che ha contribuito ai successi del marchio e che ora si congeda senza un’erede diretta. Se Audi ha raggiunto i livelli attuali lo deve anche alla vettura sportiva che ha rivoluzionato i canoni stilistici della casa tedesca, senza tralasciare le emozioni di guida.
La storia inizia nel 1998
La TT irrompe sul mercato nel 1998, anche se il primo approccio risale al settembre del 1995, quando al Salone dell’auto di Francoforte venne svelata la TT coupé concept, la base della futura vettura di serie. Il primo segno di discontinuità con la tradizione del marchio sta già nel nome, che per la prima volta non vede la lettera A abbinata a un numero: TT è un omaggio al Tourist Trophy che si corre sull’Isola di Man e alla vettura sportiva NSU TT in voga negli anni ’60 e ’70. La mitica sportiva nasce sul pianale della A3 e della Golf IV, ma si distingue dalle dirette concorrenti (Bmw Z3 e Mercedes Slk) per il design originale, la trazione anteriore o integrale e le versioni coupé e roadster lanciate contemporaneamente.
La prima generazione ha una lunghezza di soli 4 metri (l’abitabilità è di 2+2 posti, anche se quelli posteriori sono molto risicati), con forme rotonde e fianchi bombati che permettono alla TT di marcare una linea di discontinuità rispetto agli standard del design dell’epoca e di essere considerata tra le vetture più innovative. Le motorizzazioni prevedono alcune varianti del propulsore 4 cilindri 1.8 turbo a 5 valvole per cilindro: quella da 180 CV a trazione anteriore o integrale con giunto Haldex e quella a doppio intercooler da 225 CV, cambio a sei marce e trazione quattro con accelerazione 0-100 km/h in 6,4 secondi per la versione più potente e 7,8 secondi per la meno veloce. Sempre nel 1998 arriva anche la roadster, con soli due posti e capote in tela. Bisogna aspettare due anni per una versione meno aggressiva, da 150 CV (aumentati successivamente fino a 163) e con la sola trazione integrale. Nel 2003 l’Audi TT è una delle prime vetture ad adottare il cambio a doppia frizione DSG, abbinato al motore V6 3.2 da 250 CV e nel 2005 la prima serie si congeda con la versione speciale Club Sport: una tiratura limitata, meno di 1.000 unità solo coupé con propulsore 1.8T da 240 CV e accelerazione da 0 a 100 km/h in 5,9 secondi.
Nel 2006 arriva la seconda serie
La seconda generazione poggia sul nuovo telaio con sospensioni posteriori a 5 bracci e presenta misure più abbondanti, con la lunghezza che cresce fino a 4,2 metri. Cambia anche la scocca, in alluminio e acciaio; mentre le forme si confermano arrotondate, ma con nuovi elementi come la calandra Single Frame Audi, fanali allungati e prese d’aria più grandi.
I motori diventano più potenti e sofisticati e debutta anche il turbodiesel 2.0 TDI common rail da 170 CV con trazione integrale di serie. Il top di gamma è il 3.2 V6 da 250 CV con cambio DSG; mentre al nuovo 1.8 a iniezione diretta TFSI da 160 CV si affianca il 2.0 da 200 CV, disponibili a richiesta con trazione quattro evoluta e cambio manuale standard o a corsa ridotta o il DSG. Esordisce la prima versione ad alte prestazioni, la TTS, che vede il 2.0 TFSI aumentato fino a 272 CV con trazione integrale e cambio DSG. Ancora più aggressiva la TT RS, spinta dal 5 cilindri TFSI da 340 CV, che diventeranno 360.
Più tecnologia con la terza generazione
La terza generazione, prodotta dal 2014, nasce sulla piattaforma versatile MQB del gruppo Volkswagen e guadagna 2 cm in lunghezza. L’estetica si fa ancora più ricercata e sofisticata; mentre nell’abitacolo fa capolino l’Audi Virtual Cockpit, il quadro interamente digitale. I motori 1.8 e 2.0 TFSI spaziano da 180 a 230 CV, con cambi automatici e trazione integrale per tutte le versioni: il TDI, invece, arriva a 184 CV e si dota della trazione integrale quattro Ultra, molto più efficiente delle precedenti, che è in grado di escludere le ruote posteriori per contenere i consumi nella guida turistica.
Le più aggressive TTS e TT RS salgono a 310 e 400 CV con accelerazione da 0 a 100 km/h in 4,6 e 3,7 secondi. Con il restyling del 2018 spariscono il 1.8 e il turbodiesel; restano invece i motori a benzina da 2,0 litri, con due livelli di potenza: la 40 TFSI da 197 CV e la 45 TFSI da 245 CV, entrambe con cambio a doppia frizione S tronic a sette rapporti.