Le vetture cross-country nascono sulla base di modelli station-wagon, opportunamente modificati per affrontare con facilità anche qualche tratto di sterrato. Sono caratterizzate dalle protezioni nella parte bassa della carrozzeria, l’assetto rialzato e la trazione integrale. Questo tipo di vettura è una via di mezzo fra una familiare, un fuoristrada e un Suv: conserva intatte le qualità della classica familiare, alle quali affianca una motricità e un’altezza da terra che le permettono di non sfigurare al cospetto dei modelli pensati invece per muoversi lontano dall’asfalto.
Il successo commerciale delle cross-country ci riporta agli anni ’90, con Subaru che propone la Outback, seguita poco dopo da Volvo con la V70 Cross Country, vetture che uniscono i vantaggi della station-wagon per quanto riguarda spazio di carico e guidabilità con un allestimento ideale per viaggiare anche sullo sterrato.
La svolta arriva con l’Audi A6 Allroad
Il salto di qualità di questo tipo di auto arriva nel 2000, grazie all’Audi A6 Allroad Quattro, che offre sospensioni pneumatiche ad altezza variabile e riduttore sui modelli con cambio manuale. Dopo l’arrivo della vettura tedesca, l’offerta di auto cross-country aumenta: la Peugeot 508 Rxh è la prima ibrida della categoria; Volvo, che è stata una pioniera, invece propone la versione rialzata di tutte le station-wagon della propria gamma, pur avendo a listino una famiglia completa di Suv come XC40, XC60 e XC90. Tra le cross-country compatte, l’auto più iconica è stata la Skoda Octavia Wagon 4×4 Scout.
Gli stessi vantaggi della familiare
Una vettura cross-country è caratterizzata dalle stesse qualità di una station-wagon, ma va considerato che la trazione integrale, in alcuni casi, può togliere spazio al bagagliaio, generalmente al doppio fondo.
L’assetto rialzato, che di solito non supera i 20 millimetri rispetto alla versione station-wagon, mette l’auto al sicuro da sassi e altri ostacoli presenti lungo la strada, tenendo anche conto che, in vari modelli, l’allestimento cross-country prevede alcuni elementi di rinforzo in plastica e protezioni sottoscocca di serie o come optional. In più, molti modelli possono avere programmi di guida dedicati al fuoristrada.
I sacrifici sono pochi
Viste le dotazioni specifiche, questo tipo di auto può essere un po’ più cara del modello standard dal quale deriva; mentre la differenza dal punto di vista dei consumi è minima. I centimetri di altezza in più, la rendono maggiormente soggetta al rollio, in virtù anche del fatto che l’assetto non deve essere troppo rigido dato che è pensata per disimpegnarsi anche sullo sterrato.
Auto cross-country: i pregi
Come detto, una vettura cross-country offre lo stesso spazio e la stessa praticità dell’equivalente station-wagon. In più ha una mobilità superiore rispetto al modello a guida bassa e peso e consumi più contenuti di un Suv; il prezzo, invece, è in linea con quello delle familiari.
Auto cross-country: i difetti
Il peso e i consumi sono leggermente superiori a quelli delle classiche station-wagon; mentre l’assetto è meno preciso delle “sorelle” dalle quali derivano.