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L’antivirus diventa obbligatorio anche sulle auto

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Pubblicato il 11 June 2023
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La Commissione europea si è pronunciata: anche le automobili dovranno essere obbligatoriamente dotate di antivirus.

Le automobili di ultima generazione sono sempre più ricche di contenuti tecnologici, proprio come un computer o uno smartphone. E proprio come i due dispositivi, che ormai fanno parte della nostra vita quotidiana, ricevono aggiornamenti OTA (over-the-air, da remoto) che le rendono vulnerabili ad attacchi informatici, con conseguenti pericoli per automobilisti e passeggeri. Per evitare di cadere nelle mani degli hacker e salvaguardare la sicurezza di tutti, la Commissione europea ha approvato due regolamenti, il n. 155 e il n. 156, che hanno l’obiettivo di uniformare la protezione “anti-virus” delle vetture.

Gli Stati membri e quindi le istituzioni e le case automobilistiche europee sono tenute al rispetto dei regolamenti europei, senza poterli modificare e per questo decisione ha suscitato più di un interrogativo nei vari soggetti coinvolti nella filiera automotive. I due provvedimenti, che contengono “disposizioni uniformi sull’omologazione dei veicoli in materia di sicurezza informatica e sistema di gestione della sicurezza informatica”, sono già in vigore per i nuovi modelli presentati dal luglio dello scorso anno e saranno obbligatori per tutte le vetture prodotte dal luglio del 2024.

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Nuove regole per auto sicure come i computer

I due nuovi regolamenti pretendono che siano riscritte numerose parti del codice di controllo interno di gestione del sistema, al fine di evitare l’entrata di malaware nel sistema informatico dei veicoli. Oltre a questo si aggiungono anche nuovi interventi nella fornitura di aggiornamenti software continui e sicuri, nella gestione dei rischi informatici delle automobili perfino nella catena di approvvigionamento dei materiali e nel rilevamento da parte delle case automobilistiche di eventuali violazioni di sicurezza nelle flotte. Una banco di prova decisamente impegnativo per il settore automotive.

I dubbi delle aziende informatiche

La sicurezza informatica è al centro dei progetti dei vari costruttori, sempre alla ricerca di nuove soluzioni per evitare spiacevoli inconvenienti e attacchi hacker. In linea di massima le aziende di software si dicono favorevoli alle nuove misure, anche se restano alcune perplessità sui due regolamenti europei. L’implementazione degli attuali sistemi informatici richiede lo stanziamento di ingenti capitali sia da parte dei costruttori di auto che dalle imprese che producono software e chip. Nei giorni scorsi i due colossi Bosch e Continental hanno dichiarato all’agenzia di stampa Reuters che le vetture attuali possiedono mediamente 100 milioni di righe di codice di software per la gestione dei sistemi automatici e il funzionamento del powertrain. Con i nuovi regolamenti tutti questi dati andranno attentamente analizzati ed, eventualmente, riscritti da zero; operazione che richiede un grande esborso economico da parte delle case automobilistiche che, per rientrare della spesa, saranno costrette ad alzare i prezzi delle vetture andando a penalizzare gli automobilisti.

Alla fine Mathias Dehm, chief product security and privacy officer di Continental, approva le richieste della Commissione europea, anche se riconosce che richiedono notevoli sforzi. “Cinque anni fa non c’erano nessuno standard o regolamento realmente internazionale in questo campo. Ma adesso con una chiara regolamentazione dell’UNECE e anche dello standard internazionale ISO/SAE 21434, l’industria dispone di una guida migliore per garantire un livello comune di sicurezza informatica in tutto il settore” le sue dichiarazioni alla Reuters.

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E quelli delle case automobilistiche

Le case automobilistiche, ovviamente, esprimono qualche perplessità in più rispetto ai produttori di software. Il Ceo del gruppo Volkswagen, Thomas Schafer, ha rivelato all’agenzia Reuters che la citycar elettrica e-UP! non sarà più prodotta da metà del prossimo anno. “Per continuare a fabbricarla avremmo dovuto integrare un’architettura elettronica totalmente nuova, con costi troppo elevati. Per questo abbiamo deciso di sviluppare subito una nuova auto”. Eric Dequi, esperto di sicurezza informatica del gruppo Stellantis, invece è contento dei nuovi regolamenti europei, visto che gli aggiornamenti OTA hanno bisogno di tecnologia avanzata per essere al sicuro dagli attacchi informatici.

Pubblicato il 11 June 2023
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