Il rialzo dei tassi di interesse deciso dalla Bce, per combattere l’inflazione e riportarla ai livelli pre-pandemia, rischia di mettere in ginocchio gli automobilisti italiani. La settimana scorsa la Banca Centrale Europea ha stabilito un ulteriore aumento di un quarto di punto, facendo arrivare il tasso base al 3,75%. Questa mossa comporterà nuovi rialzi degli interessi sui vari finanziamenti, compresi quelli per l’acquisto dell’automobile, della casa e di altri beni durevoli come gli elettrodomestici. Un altro duro colpo per il settore automotive, già messo in ginocchio dalla crisi dei chip e dalla pandemia.
Lotta all’inflazione
Il covid ha avuto un impatto notevole sugli approvvigionamenti, favorendo l’aumento dell’inflazione principalmente per alcuni beni fondamentali per la vita quotidiana delle famiglie e delle aziende. Come se non bastasse, il conflitto fra Russia e Ucraina ha azzerato la lenta normalizzazione e ha favorito il rialzo dei prezzi. L’aumento record del gas ha avuto un effetto domino in Europa: oltre alle tariffe dell’energia, ha causato il rincaro di tutti i beni prodotti e venduti, con l’inflazione nell’Eurozona che lo scorso ottobre ha toccato il massimo storico del 10,6%. La Bce ha l’obiettivo prioritario di mantenere il tasso di inflazione intorno al 2% e contro l’aumento dei prezzi al consumo ha deciso di alzare i tassi di interesse fino all’attuale 3,75%. Per ora questa strategia non ha dato frutti, con l’indice dei prezzi al consumo italiano che ad aprile è salito all’8,3%.
Automobili più care con la strategia della Bce
In attesa che la linea intrapresa dalla Bce porti ai risultati sperati, sono i cittadini a pagare gli effetti del tasso di interesse al 3,75%. Uno studio di Fabi, la Federazione Autonoma Bancari Italiani, quantifica l’entità degli aumenti che graveranno sui bilanci degli italiani. A fine 2021 il tasso d’interesse medio era dell’8,1%; mentre dopo l’ultimo rialzo stabilito dalla Bce potrebbe raggiungere il 12,8%. Per acquistare un’automobile da 25.000 euro interamente a rate, con un finanziamento da 10 anni, il costo totale passa da 37.426 euro a 45.704 euro, con una differenza complessiva di 8.279 euro (+22,1%) rispetto ai tassi di fine 2021.
Una stangata anche per l’acquisto della casa. Le rate dei nuovi mutui a tasso fisso sono destinate a raddoppiare, mentre per quelli a tasso variabile il “rimborso” mensile dovrebbe salire del 50-60%. Nel caso di mutuo a tasso fisso da 200.000 euro di 25 anni (il tasso medio applicato dalle banche potrebbe essere nettamente superiore al 5%), la rata mensile sarà di 1.218 euro. Per un prestito da 100.000 euro, sempre di 25 anni, col tasso al 5,1%, la rata mensile sarà di 597 euro. Nessuna differenza per i vecchi mutui a tasso fisso; mentre le rate di quelli a tasso variabile hanno registrato aumenti fino al 65%.