Con l’arrivo della stagione fredda le nostre abitudini cambiano e con loro anche la manutenzione e la cura per l’auto. Un problema un po’ meno sentito da chi la ricoverata in garage o rimesse, ma non del tutto, perché può comunque capitare di posteggiarla all’aperto per qualche ora sotto una nevicata. Ecco alcuni se pici consigli su come evitare i problemi più comuni e le lunghe attese per la ripartenza.
Telo protettivo
Sarà scontato, ma un’auto che rimane ferma a lungo soprattutto all’aperto dovrebbe essere protetta in tutte le stagioni, dal freddo come dalla lunga esposizione al sole. I teli sono vario tipo, devono però lasciare visibile la targa dell’auto, che deve essere identificabile. Alcuni hanno una finestra in corrispondenza o una copia esposta all’esterno.
La batteria
Se l’auto resta ferma a lungo, coperta o meno, la batteria potrebbe scaricarsi. Staccarla non è sempre la soluzione ideale anche perché si rischia di resettare le centraline. Nei box si possono utilizzare mantenitori di carica, collegati alla corrente o no, che intervengono quando la carica della batteria scende sotto il livello oltre il quale l’energia non basta più per l’avviamento. In caso di lunghi periodi di inutilizzo, il consiglio migliore è di verificare periodicamente le condizioni e se possibile, avviarla e muoverla brevemente.
Liquidi e antigelo
Se l’auto resta esposta a basse temperature a lungo c’è anche il pericolo che i fluidi a bordo possano congelare. Vale sia per il carburante, in particolare il gasolio, sia per i liquidi come quello del circuito di raffreddamento e il liquido lavavetri. Di questi esistono varianti già additivate con antigelo, per il gasolio un rimedio vecchio ma efficace è aggiungere nel serbatoio qualche litro di benzina, che fa da anticongelante. In percentuale minima è tollerata anche dai moderni motori common rail e non da problemi di funzionamento.
Accessori da avere a bordo
Anche per chi non vive in zone dal clima freddo ci sono alcuni oggetti che è utile avere a bordo oltre al kit di emergenza e ai cavi per l’avviamento di fortuna. Il più banale è la paletta raschia ghiaccio, in plastica, che non rovina i cristalli. Anche un pannello in cartone o una vecchia coperta possono tornare utili, specie il primo che può essere usato tanto come parasole d’estate, per non che plancia e volante si surriscaldino, sia per proteggere il parabrezza dall’umidità e dal gelo.
Avviamento a freddo
Quando si avvia l’auto dopo una lunga sosta al freddo è opportuno prestare attenzione alle condizioni generali dell’auto, che può avere la batteria un po’ bassa e i liquidi freddi. Meglio accendere eroga il quadro e attendere qualche istante prima di dare l’imput per l’avviamento, anche per alimentare correttamente le candele e gli organi ausiliari, e verificare che tutti gli interruttori siano spenti per evitare inutili assorbimento di energia.
Se le temperature non sono da congelamento, non è necessario rimanere fermi, ma si può partire avendo soltanto cura di non accelerare eccessivamente e mantenere i giri bassi fino a che non si raggiunge la temperatura di esercizio. Le auto più moderne controllano elettronicamente tutta l’operazione e quindi il conducente non deve preoccuparsi nemmeno di questo.
Sbrinare il parabrezza
Se il parabrezza è ghiacciato, non è consigliabile sbrinarlo versandoci sopra acqua calda. Lo sbalzo termico potrebbe causare crepe e rotture, specie se ci sono già piccole scheggiature che potrebbero allargarsi improvvisamente per via della dilatazione termica improvvisa. La cosa migliore da fare una volta avviato il motore è attivare il riscaldamento e indirizzare l’aria calda verso il parabrezza, senza metterla per forza alla massima temperatura, che sottrarrebbe calore al motore, e appena ammorbidito un po’ il ghiaccio rimuoverlo facilmente con un raschiaghiaccio. Esistono, infine, anche riscaldatori ausiliari, piccoli phon che si collegano alle prese di alimentazione o alle USB.
Auto elettriche
Il freddo, si sa, è il principale nemico delle batterie e nel caso delle auto totalmente elettriche ci vuole qualche accortezza in più. Alle basse temperature infatti la riserva elettrica, l’efficienza e anche le prestazioni della ricarica sono inferiori. Quindi, per cominciare si consiglia di non lasciare un’auro elettrica al freddo con una bassa riserva di energia, perché si rischia di avere poi pochissima autonomia quando la si riprende. L’ideale è non lasciarla con meno del 20%. Se accade, considerare che riscaldamento e sbrinamento sono tea le attività che assorbono più energia. Per chi vive in aree fredde, si consiglia di scegliere modelli dotati riscaldamento a pompa di calore, molto più efficiente del tipo tradizionale a resistenze.
Anche i sedili e il volante riscaldati sono più efficaci, perché danno benessere direttamente e assorbono meno energia di quella che occorre per scaldare l’aria nell’abitacolo. Naturalmente, questo concetto vale anche per le auto non elettriche. Molte vetture elettriche sono poi dotate di controlli da remoto tramite app che permettono non soltanto di verificare lo stato del veicolo ma anche pre-riscaldare a distanza l’abitacolo e la batteria. Quest’ultima operazione è utile in vista di una imminente ricarica perché mette la batteria nelle condizioni ideali di efficienza. Alcune auto lo fanno in automatico anche in marcia, quando viene attivata la ricerca e prenotazione della colonnina tramite il sistema di navigazione.