Se c’è una cosa che sulle auto non è mai cambiata, almeno nella sostanza, sono i fari anabbaglianti. Il motivo è semplice: quando si guida in condizioni di luce scarsa c’è bisogno di illuminare la strada. Accadeva 100 anni fa come accade oggi.
INDICE |
Anabbaglianti: cosa sono |
Abbaglianti e anabbaglianti: le differenze |
Anabbaglianti: il Codice della Strada |
I fari anabbaglianti, nello specifico, hanno lo scopo di illuminare la strada da mezz’ora dopo il tramonto fino a poco prima dell’alba. Hanno una duplice funzione: sono dispositivi che assicurano anche di farsi notare dai veicoli altrui.
Il loro fascio di luce è proiettato verso il basso: illumina la strada davanti alla vettura senza abbagliare chi arriva dalla direzione opposta. Tante sono le tecnologie con cui sono realizzati. Inizialmente furono alogeni. Poi, per un breve periodo, si passò ai fari Xeno. Ora lo standard dice LED ma su alcune vetture sono addirittura al laser.
Complementari ai fari anabbaglianti, gli abbaglianti – che sono anche detti proiettori di profondità – garantiscono maggiore illuminazione. Non possono mai essere accesi in presenza di altre vetture per non compromettere la visibilità degli altri veicoli. Però, oltre che essere accesi quando si viaggia da soli, possono essere utilizzati per:
- segnalare la volontà di effettuare un sorpasso
- fuori dai centri abitati poco illuminati
- segnalare pericoli sulla carreggiata
Al giorno d’oggi alcune vetture sfruttano fari a matrice di LED che, potendo contare su decine di lampadine all’interno di un singolo proiettore, possono variare il fascio di luce per direzione e intensità e restare accesi anche in condizioni di traffico.
GUARDA I NOSTRI VIDEO
Evidenziato dall’articolo 153 del Codice della Strada l’uso degli anabbaglianti è previsto:
- da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima dell’avvento dell’alba.
- durante il giorno solo nelle gallerie, in caso di nebbia o altre situazioni di scarsa visibilità.
Inoltre, qualora ci si trovi alla guida in autostrada o in una strada extraurbana, le luci anabbaglianti devono essere sempre utilizzate anche di giorno per aumentare la visibilità dell’auto. La loro funzione, stando al dettato del Codice della Strada, è quindi quella di essere utilizzate in tutte quelle condizioni di scarsa visibilità per fare in modo che il proprio veicolo illumini correttamente la sede stradale e sia visibile in modo chiaro anche agli altri automobilisti e pedoni eventualmente presenti.
Cose da sapere
Cosa sono le luci anabbaglianti?
Quando si parla di luci anabbaglianti si indicano dei dispositivi che devono essere utilizzati in caso di scarsa visibilità. La loro capacità è quella di rendere il proprio veicolo visibile a quelli altrui. Il loro fascio di luce viene proiettato davanti al veicolo ed è rivolto verso il basso e permette alle vetture che si incrociano di non venire disturbate.
Quali tecnologie si utilizzano per le luci anabbaglianti?
Le luci anabbaglianti possono essere realizzate con differenti tecnologie. Se in passato lo standard erano le luci ad incandescenza, oggi, grazie alla ricerca, gli anabbaglianti presenti sulle auto possono essere allo xeno, a LED o anche a laser.
Quali sono le differenze tra luci abbaglianti e anabbaglianti?
Le luci abbaglianti possono essere utilizzate fuori dei centri abitati quando l’illuminazione esterna manchi o sia insufficiente o ancora per dare avvertimenti utili e per segnalare al veicolo che precede l’intenzione di sorpassare. A differenza della luce anabbagliante, la luce abbagliante è forte e diffusa e non deve essere utilizzata quando si incrocia un’altra vettura
Quando devono essere accese le luci anabbaglianti?
Le luci anabbaglianti devono essere accese da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo sorgere ed anche di giorno nelle gallerie, in caso di nebbia, di caduta di neve, di forte pioggia e in ogni altro caso di scarsa visibilità. Qualora ci si trovi in autostrada o in una strada extraurbana, le luci anabbaglianti devono essere sempre utilizzate anche di giorno.