di ALESSIO MACALUSO, Giornalista
Tutto pronto, o praticamente quasi, per il lancio della Volkswagen ID – di fatto la prima auto elettrica ad impatto neutro della casa tedesca. Non solo elettrica quindi, ma “neutra” prima e dopo la vendita – sempre che il proprietario che sceglierà di piazzarla nel proprio garage avrà la cura di ricaricarla scegliendo regolarmente energia verde. Un po’ come a dire: le auto elettriche non inquinano è vero, ma se per fare il pieno di energia dobbiamo mettere in piedi dal nulla dieci centrali elettriche, magari a carbone – ecco fatto che abbiam fatto più danni di prima. Per impatto neutro s’intende anche l’opera di produzione che nelle intenzioni del quartier generale teutonico s’intende 100% verde.
Tornando al modello che a breve vedrà la produzione in serie, si è quindi puntato tutto su un unico ambizioso obiettivo: evitare – o quantomeno ridurre il più possibile – le emissioni di anidride carbonica. Tutto, ma proprio tutto, a cominciare dalle celle batteria che saranno prodotte proprio qui nella vecchia e cara Europa e che deriveranno da “fonti verdi”. A rendere ancora più concreta la riduzione di inquinanti nell’ambiente sarà poi la stessa catena di fornitura, compreso il reperimento delle materie prime.
Scendendo nel concreto, la stessa fabbrica di Zwickau nella regione tedesca della Sassonia – già oggi sta utilizzando energia realizzata al proprio esterno ottenuta da fonti energetiche rigorosamente rinnovabili. Poi è chiaro: qualche “kg di CO2” inevitabilmente scapperà fuori, ma a dire della dirigenza Volkswagen sarà idealmente compensato da investimenti su progetti inediti ed ecologicamente corretti.
Come dicevamo una buona parte di responsabilità arriverà però anche dal cliente finale, al quale Volkswagen raccomanderà di ricaricare le batterie dell’auto scegliendo energia frutto di fonti rinnovabili, magari da eolico o idroelettrico. Quel che suona come un miracolo, se pensiamo alla nostra attuale realtà produttiva energetica, in Germania e su altre strade europee è (ahinoi) molto meno complicato e utopico. Proprio una controllata del marchio tedesco, la Elli, sta vendendo energia ottenuta da fonti rigenerate – prendendo il nome di Volkswagen Narurstrom.
Di fatto abbiamo a che fare con il completamento di quel dettaglio che mancava all’appello e che vedeva le auto elettriche “verdi”, solo perché con una spina al posto di un serbatoio – e non nella filiera. Oggi, se davvero l’energia per ricaricare arrivasse da fonti a propria volta rispettose dell’ambiente il cerchio potrebbe chiudersi. E pare che Volkswagen ID sia sulla strada giusta proprio per questo. A fine anno spazio quindi alle vendite della ID alla quale seguirà il SUV ID Crozz, il bus ID Buzz e la berlina ID Vizzion.