Con l’avvento della tanto attesa transizione ecologica, anche il mondo dell’automotive sta assistendo a grandi transizioni. Oltre ad una produzione in generale sempre più orientata all’elettrico a batteria, diversi marchi stanno investendo su una particolare alternativa ai combustibili fossili: il motore a idrogeno.
Questa tecnologia, che attualmente è piuttosto di nicchia, potrebbe rappresentare il futuro anche dell’elettrico. Infatti, un propulsore di questo tipo potrebbe avere diversi lati positivi rispetto alle più canoniche BEV, che continuano a presentare alcuni svantaggi per quanto riguarda tempi di rifornimento, autonomia e peso del pacco batterie. Ma scopriamo in questo articolo tutti i dettagli, a che punto siamo con lo sviluppo della tecnologia e quali prospettive ci sono per il futuro.
Le auto a idrogeno immagazzinano questo gas in bombole ad alta pressione e lo immettono poi in una pila a combustibile denominata fuel cell, il cuore delle auto a idrogeno perché in questa avviene una reazione elettrochimica che genera elettricità ed emette della semplice acqua. Le celle a combustibile ricevono due flussi in entrata: dal polo negativo l’idrogeno e dal polo positivo l’ossigeno. Il catalizzatore contenuto nel motore a idrogeno provoca la separazione degli elettroni dal nucleo e questa reazione a sua volta sprigiona energia elettrica.
Gli elettroni si spostano verso il polo positivo e si uniscono agli atomi di ossigeno, che ricevono una carica negativa. L’unione dell’idrogeno con l’ossigeno dà vita ad una reazione chimica il cui prodotto finale è acqua ed è proprio vapore acqueo quello che viene immesso nell’atmosfera dalle auto a idrogeno.
Sul web sono presenti parecchi annunci di kit di conversione per l’auto a idrogeno, ma occhio a non cadere in trappola. Se da un lato è ormai comune convertire un’auto per installare un impianto GPL o metano, dall’altro è una mera illusione effettuare la stessa operazione con l’idrogeno.
I lati positivi delle auto a idrogeno sono tutti legati alla totale assenza di emissioni di Co2 dato che dal tubo di scarico verrà emesso unicamente vapore acqueo. Inoltre, grazie all’energia elettrica proveniente dalle celle a combustibile, si possono ricaricare le batterie del motore elettrico in maniera più rapida rispetto ad una vettura elettrica pura, ed infine il tempo necessario per effettuare un rifornimento varia dai 3 ai 5 minuti.
I lati negativi delle auto a idrogeno sono, ad oggi, il prezzo di acquisto decisamente elevato e la quasi totale assenza sul nostro territorio di stazioni di rifornimento dedicate.
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Dal 2019 le auto a idrogeno possono essere vendute anche nel nostro Paese grazie all’intervento del Governo che ha deciso di far rientrare l’idrogeno nel piano per le infrastrutture dei carburanti alternativi. Il Dafi, decreto legislativo di attuazione della direttiva 2014/94/UE, prevede 25 stazioni di rifornimento e la legge è stata modificata per consentire un impiego più efficiente dell’idrogeno.
Nonostante questo intervento la diffusione delle auto a idrogeno in Italia è praticamente nulla data la quasi totale assenza di stazioni di rifornimento dedicate che rende pressoché impossibile utilizzare queste vetture.
Nota dolente per le poche auto a idrogeno al momento in commercio è data dal prezzo di acquisto decisamente elevato che, in media si aggira sui 70.000 euro, il doppio di un’auto elettrica o ibrida con caratteristiche analoghe. Questo prezzo è dovuto non solo al numero ridotto di veicoli in circolazione e al livello di industrializzazione ancora arretrato nella produzione, ma anche alla necessità di utilizzare il platino in questa tecnologia come catalizzatore per generare corrente. La quantità di platino necessaria per le celle a combustibile delle auto, tuttavia, è già stata notevolmente ridotta.
Come detto, non sono molte le auto a idrogeno in commercio e sono soprattutto le Case orientali a farla da padrona in questa lista.
Auto a idrogeno | Prezzi (da) |
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Toyota Mirai | 69.800 € |
Hyundai Nexo | 78.300 € |
Honda Clarity | – |
Toyota Mirai: la Casa giapponese ha puntato con decisione sulla tecnologia a idrogeno e crede fortemente nella Mirai. Lo stile è influenzato dall’aerodinamica ma allo stesso tempo gradevole, mentre i tre allestimenti consentono di personalizzare a piacimento la vettura.
Hyundai Nexo: crossover che nello stile richiama molto la Tucson, la Hyundai Nexo si differenzia per quello che nasconde sotto pelle. I tre serbatoi, ognuno da 52,2 litri, promettono un’autonomia di oltre 650 km e grazie ai 120 kW del suo motore elettrico scatta da 0 a 100 km/h in meno di 10″.
Honda Clarity: il design non è certamente il punto di forza della vettura giapponese, ma è la filosofia che rappresenta a renderla affascinante. L’autonomia promessa è di ben 700 Km mentre i cavalli disponibili sono 176, decisamente adeguati alla massa dell’auto. In questo momento, Honda Clarity si incontra fuori commercio, ed è possibile solo acquistarla usata.
Oltre a questi tre modelli già lanciati negli scorsi anni, diverse case hanno iniziato a lavorare su veicoli ad idrogeno. Per esempio, BMW ha iniziato recentemente la produzione di una iX5 con motore a idrogeno, così come ad un modello FCEV sta lavorando anche Jaguar Land Rover, seppur i tempi non siano certi.
Toyota sta lavorando ad un nuovo sistema che non sfrutta le fuell cell, bensì sfrutta l’idrogeno per alimentare direttamente il motore. Spieghiamoci meglio: L’idrogeno viene stipato sempre all’interno di bombole ad alta pressione, ma in questo caso non viene utilizzato per generare energia elettrica per alimentare il motore, ma viene mandato direttamente al motore per alimentarlo in maniera diretta la posto della benzina. Il concept presentato da Toyota è basato sulla GR Yaris e il propulsore, infatti, è il medesimo della versione a benzina, solo che qui è alimentato a idrogeno. Rispetto a un motore a benzina, l’idrogeno brucia a una velocità maggiore, con conseguente buona reattività e prestazioni ambientali di gran lunga migliori.
Cose da sapere
Come funziona il motore ad idrogeno?
Le auto a idrogeno immagazzinano questo gas in bombole ad alta pressione e lo immettono poi in una pila a combustibile denominata fuel cell, nella quale avviene una reazione elettrochimica che genera elettricità ed emette della semplice acqua.
Quali sono i pro e i contro delle auto ad idrogeno?
I lati positivi delle auto a idrogeno sono tutti legati alla totale assenza di emissioni di Co2 . Inoltre si possono ricaricare le batterie del motore elettrico in maniera più rapida rispetto ad una vettura elettrica pura, ed il tempo necessario per effettuare un rifornimento varia dai 3 ai 5 minuti. I contro delle auto a idrogeno sono il prezzo di acquisto elevato e la quasi totale assenza sul nostro territorio di stazioni di rifornimento dedicate.
Quanto sono diffuse le auto ad idrogeno in Italia?
La diffusione delle auto a idrogeno in Italia è praticamente nulla data la quasi totale assenza di stazioni di rifornimento dedicate che rende pressoché impossibile utilizzare queste vetture.
Quanto costano le auto ad idrogeno?
Al momento il prezzo di acquisto di un’auto a idrogeno è decisamente elevato: in media si aggira sui 70.000 euro, il doppio di un’auto elettrica o ibrida con caratteristiche analoghe.
Quali sono le auto ad idrogeno in commercio?
Le auto ad idrogeno in commercio sono poche e quasi tutti orientali: in questo momento in Italia sono a listino la Toyota Mirai (da 69.800 euro) e la Hyundai Nexo (da 78.300 euro).