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Auto elettrica: tutti i sistemi per il recupero dell’energia

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Pubblicato il 29 May 2022
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Recuperare energia in movimento è fondamentale per le auto elettriche e ibride. Vediamo quali sono i sistemi di recupero più comuni e quelli più particolari

Detto che per ricaricarsi un’auto elettrica ha necessariamente bisogno di una fonte esterna di energia, tutte le moderne auto a batteria sono comunque in grado di recuperare un po’ di energia anche in movimento. Questo grazie ad una serie di sistemi capaci di convertire l’energia cinetica in chilometri di autonomia che vanno così ad aumentare (anche se di poco) i chilometri che l’auto è in grado di percorrere prima di doversi fermare a ricaricare. Vediamo allora quali sono i sistemi di recupero dell’energia più comuni e quelli invece più particolari.

Freni

Partiamo dal più comune, ovvero quello che sfrutta le fasi passive della marcia, ovvero tutti i momenti in cui non si preme il pedale dell’acceleratore. Il funzionamento è molto semplice: in questi momenti il motore elettrico inverte il proprio funzionamento, trasformandosi in una sorta di grande alternatore che sfrutta l’energia cinetica ricevuta dalle ruote per generare corrente da reinviare alla batteria. Il risultato di questa inversione di funzionamento è una decisa decelerazione, che su molti modelli può essere regolata, permettendo anche di arrivare ad arrestare completamente l’auto senza intervenire sui freni.

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Sospensioni

Partendo dal presupposto che ogni organo in movimento su un’auto può permettere di convertire quel movimento in energia, ecco che gli elementi dai quali è possibile recuperare chilometri di autonomia diventano innumerevoli. Tra questi troviamo anche le sospensioni, che Audi ha trovato il modo di sfruttare attraverso il sistema eROT. Si tratta di ammortizzatori di tipo elettroidraulico e quindi a smorzamento controllato elettronicamente, collegati ad un sistema capace di sfruttare il molleggio e le oscillazioni dei bracci per convertire quell’energia in corrente. Va detto però, che l’energia recuperata da questo sistema è relativamente bassa e quindi utile più su powertrain ibridi piuttosto che completamente elettrici.

Turbine

A proposito di modelli ibridi, un capitolo va dedicato al Kers. Un sistema portato alla ribalta dalle monoposto di formula uno. Il suo funzionamento si basa sullo sfruttamento dei momenti di inerzia delle turbine. L’energia in eccesso presente all’interno delle turbine viene recuperata e quindi utilizzata per assicurare il funzionamento del motore elettrico presente a bordo per migliorare così le prestazioni del modello. Tale sistema, infatti, viene solitamente utilizzato su modelli ad alte prestazioni.

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Vapore

Ma il sistema di recupero dell’energia più particolare è quello messo a punto da BMW. Si chiamava Turbosteamer e consisteva in una serie di condotti in cui dell’acqua veniva trasformata in vapore grazie al calore dei gas di scarico. La pressione del vapore serviva poi a muovere un volano che generava così energia. Il sistema doveva essere montato su alcuni modelli di serie a partire dal 2015, ma la complessità del sistema e l’aumento di peso che questo comportava non gli permise di superare la fase prototipale.

Pubblicato il 29 May 2022
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